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Monia Bortolotti accusata di infanticidio

La donna che ha soffocato i figli aveva già tentato di ucciderne uno: “Non doveva restare sola con bimbi”

Secondo le indagini dei carabinieri, Monia Bortolotti aveva già tentato di uccidere il figlio dopo che era morta la primogenita. I medici si insospettirono e consigliarono ai familiari di non lasciarla mai sola.
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Monia Bortolotti è stata arrestata con l'accusa di aver ucciso, in momenti diversi, i suoi figli: la prima il 15 novembre del 2021 e il secondo il 25 ottobre 2022. Entrambi sono stati fatti passare inizialmente per incidenti, ma ora la procura è convinta che in realtà sia stata lei ad ammazzarli. E dalle indagini emerge che con il secondo già aveva già provato una volta senza riuscirci. Tanto è vero che uno psichiatra consigliò di non lasciarla mai da sola con bambini. La domanda che tutti si fanno quindi è: il piccolo Mattia poteva essere salvato?

Monia Bortolotti aveva già tentato di uccidere il figlio

Quando è morta la sua prima figlia, Monia Bortolotti sostenne che fosse stata "soffocata da un rigurgito". E su Facebook aveva perfino scritto: "La colpa è mia, per averla messa a dormire di lato sui suoi cuscinotti tanto morbidi". Poi però c'è stato un altro episodio che avrebbe dovuto insospettire e a cui probabilmente qualcuno ha dato troppa poca importanza, anche se – alla luce dei fatti attuali – avrebbe potuto salvare la vita all'altro bimbo.

Il 14 settembre 2022 la donna è corsa in ospedale con il suo secondogenito Mattia. Al personale del pronto soccorso ha raccontato che probabilmente il bimbo si era ingozzato e quindi era andato in apnea dopo la poppata. Vista la morte in culla della sorellina, avvenuta meno di un anno prima, i medici hanno cercato di vederci e quindi hanno tenuto il bimbo sotto osservazione per un mese. I pediatri hanno voluto accertare che il piccolo non avesse la sindrome che può provocare la morte in culla per asfissia.

L'esito degli accertamenti fu chiaro: Mattia era sano come un pesce. Ma poco più di un mese dopo, il 25 ottobre, il bimbo è deceduto. Lei sosteneva che "molto probabilmente schiacciato da me mentre mi sono addormentata allattandolo". Ma l'autopsia ha rivelato che è deceduto per "asfissia meccanica acuta da compressione del torace". Questo vuol dire che è stato soffocato.

Gli psichiatri dissero di non lasciarla sola con i bimbi

Durante quel mese trascorso in ospedale con il figlio, Bortolotti diede alcuni segni di squilibrio che insospettirono i pediatri. D'altronde c'era già il precedente della sorellina maggiore e ora quel bimbo che stava per morire, nonostante dagli accertamenti sembrasse sano. Così i medici chiesero già all'epoca il consulto con uno psichiatra, il cui esito è destinato a far discutere. Il professionista, infatti, decretò che la donna non avesse alcuna patologia.

Tuttavia lo psichiatra concordò sul fatto che alcuni atteggiamenti di Bortolotti erano sospetti e quindi consigliò di non lasciarla mai da sola con il figlio. Facile a dirsi, molto più difficile a farsi nonostante gli sforzi dei familiari. Sia il compagno e papà dei due bimbi che il padre di lei con la nuova compagna si organizzavano in turni per assisterla, ma evidentemente questo non è bastato.

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