La donna aggredita in casa da uno sconosciuto: “Voleva solo farmi male, pensavo di morire”
"O muoio o mi libero. Lui voleva solo violentarmi, farmi del male". È la testimonianza della donna 43enne aggredita il 10 maggio nella sua casa di Milano da uno sconosciuto, e salvata da un vicino di casa 94enne, alla trasmissione di Rai 2 La Vita in Diretta. "Ho pensato davvero di non farcela. Ma anche: questa persona non mi avrà mai".
La testimonianza della donna aggredita in casa
Milano, via Washington, zona semi centrale della città. È l'ora di pranzo e la donna, che fa la dottoressa in un vicino ospedale, è appena rincasata da lavoro. È di passaggio, e non ha chiuso la porta a chiave.
È proprio in quel momento che, nelle sue stanze, fa improvvisamente irruzione uno sconosciuto. "Grugniva, non parlava. Ma non voleva rubare niente, voleva solo farmi del male. Picchiava e basta". La spinge in camera da letto, la colpisce senza pietà. "Il suo intento era quello di stordirmi".
Le strappa i vestiti, le sferra pugni al volto. "A un certo punto ho reagito, gli ho dato un calcio. Mi tremava il cuore, sono corsa verso il portone di casa. L'aveva chiuso a chiave, mi aveva segregata dentro per poter fare quello che voleva".
Salvata dal tentato stupro dal vicino 94enne
È lì che la donna, con il volto coperto di sangue, attira l'attenzione del suo dirimpettaio 94enne. "Ho sentito gridare la signora, sono uscito e l’ho vista seduta per terra con la faccia insanguinata che ripeteva: ‘È ancora dentro, è ancora dentro‘".
A quel punto è tornato nel suo appartamento, ha preso la pistola scacciacani e l'ha puntata addosso all'aggressore, tenendolo sotto tiro fino all'arrivo dei carabinieri.
L'identità dell'aggressore
È un cittadino americano incensurato di 29 anni l’uomo accusato di aver tentato di violentare in pieno giorno una donna dopo essere entrato nella sua abitazione in via Washington. All’identificazione si è arrivati grazie ai documenti contenuti nel portafoglio che ha perso in casa della vittima: l'uomo sarebbe arrivato in Italia da Los Angeles per un viaggio insieme ad alcuni amici, e per partecipare al matrimonio di parenti nella Capitale. Nei giorni scorsi, però, si sarebbero perse le sue tracce. Fino a mercoledì scorso.
Arrestato dai carabinieri a Milano, l’uomo aveva dichiarato di essere un gambiano di 23anni. Secondo il suo avvocato difensore, soffrirebbe da tempo di problemi psichiatrici: davanti al giudice, in inglese, avrebbe dichiarato infatti di essersi introdotto nell'appartamento di via Washington perché "pensavo fosse la stazione dei treni".