“La direzione del Cpr mi impedisce di incontrare i miei assistiti”: la denuncia di un’avvocata
Non cessano le difficoltà per le persone trattenute all'interno del Centro di permanenza per i rimpatri di via Corelli a Milano: nella giornata di oggi, giovedì 3 agosto, è arrivata una nuova denuncia a Fanpage.it: sembrerebbe infatti che agli avvocati sia concesso dalla direzione un tempo massimo di trenta minuti per poter dialogare con i propri assistiti. Questo significa che, nel caso in cui un legale dovesse avere più di un cliente, il tempo è ridotto drasticamente. Tutte le persone che si ritrovano nel Cpr non hanno mai visto l'avvocato che gli è stato assegnato e spesso, inoltre, non parlano la lingua italiana. Questo significa che il poco tempo riduce notevolmente le possibilità di una adeguata assistenza.
Alla legale le è stato impedito di incontrare il suo cliente con un interprete
Ne è un esempio il caso di un uomo, assistito dall'avvocata Simona Stefanelli, che è analfabeta e parla solo in arabo. In questo caso specifico, alla legale – che sarebbe stata addirittura monitorata per tutto il tempo da dieci poliziotti – è stato impedito di far partecipare al colloquio anche un interprete. L'assenza di una persona in grado di parlare arabo, ha quindi reso impossibile il confronto con il proprio cliente: "In un primo momento non hanno voluto farmi visionare il rigetto della commissione territoriale, che era in suo possesso, impedendomi così di fare ricorso che scade quindici giorni dopo la notifica". La legale è poi riuscita a recuperare la documentazione in originale che però è stata sequestrata al termine dalla direzione stessa al termine dell'incontro.
Gli altri due clienti non hanno potuto incontrare la loro avvocata
"Ha dichiarato inoltre che il mio cliente non poteva firmare la nomina, cosa presenterò in tribunale?". Purtroppo avendo solo trenta minuti di tempo, e avendoli utilizzati per poter parlare con questo cliente, la legale non ha avuto la possibilità di poter incontrare gli altri assistiti: "Non sono riuscita ad avere loro notizie. Non so se sono state notificati loro decreti di espulsione che potrebbero essere impugnate. Non li ho potuti incontrare".