La comunità ebraica boccia la mozione del Comune di Milano su Israele, Nahum: “Non capisco la polemica”
Il Comune di Milano ha recentemente votato una mozione sul conflitto israelo-palestinese: il documento, proposto un mese fa e approvato soltanto ieri con 22 voti favorevoli su 31 consiglieri di maggioranza, chiede il rilascio degli ostaggi rapiti da Hamas, la condanna degli episodi di antisemitismo e una tregua umanitaria. Ma il presidente della comunità ebraica Walter Meghnagi non ci sta. "È stato come ricevere uno schiaffo", il suo commento lapidario. "Serviva un messaggio chiaro di condanna".
"La mozione però parla chiaro. La condanna c'è eccome", replica il consigliere dem (nonché esponente della comunità ebraica) Daniele Nahum, promotore del documento. "In primis c'è la condanna agli slogan antisemiti, che tra l'altro abbiamo denunciato proprio io e Emanuele Fiano, nelle recenti manifestazioni pro Palestina che di per sé, come ho sempre sostenuto, sono legittime. Non lo sono quando sfociano nell'odio".
Tra le perplessità del presidente della comunità anche la posizione del sindaco Beppe Sala, ritenuta troppo tiepida ("Speravamo che almeno in Consiglio Sala avrebbe espresso una posizione forte. Non chiediamo una posizione politica, ma che il sindaco prenda una posizione contro gli atti antisemiti", le sue parole). "Sinceramente non capisco la polemica", protesta ancora Nahum. "Il sindaco Sala si è sempre espresso, fin dall'inizio. È sempre intervenuto, ha sempre condannato gesti antisemiti. Per il pogrom del 7 ottobre ha addirittura esposto la bandiera di Israele sulla facciata di Palazzo Marino".
Tra le critiche della comunità, anche i tempi del voto e, soprattutto, il silenzio del primo cittadino in aula durante la votazione di ieri. "Ma il sindaco è sceso apposta in aula, non è sempre presente in Consiglio. È venuto e ha dato un forte segnale", conclude il consigliere del Partito Democratico.