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La commessa che ha regalato i vestiti a un clochard: “Mentre li provava era felice come un bambino”

Irene Brunetta è la commessa e studentessa di 32 anni che qualche giorno fa ha deciso di regalare dei vestiti a un clochard. “Se li metteva uno sopra l’altro”, ricorda, “si guardava compiaciuto allo specchio e qualcosa in me si è mosso”.
A cura di Enrico Spaccini
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"Qualcosa" dentro di sé le era scattato nel momento in cui ha visto quell'uomo dall'aspetto "palesemente trasandato" compiacersi davanti allo specchio del negozio con indosso quei vestiti nuovi. "Una decina di pezzi in tutto, maglie, pantaloni, giacche", ricorda la commessa, e studentessa 32enne, Irene Brunetta "se li metteva uno sopra l'altro". Ma era stato proprio l'atteggiamento da ragazzino del 38enne che vive per strada a convincerla a regalargli alcuni vestiti.

L'uomo seduto in un angolo del negozio

Era il 19 dicembre ed "ero sola in negozio", spiega Irene in un'intervista al Corriere della Sera, "si era seduto in un angolo borbottando parole incomprensibili, non era aggressivo". Però non lo conosceva e per questo non sapeva come avrebbe potuto reagire se gli avesse detto di restituire quegli abiti che si era messo addosso.

Ad un certo punto entra un cliente "che lavora alla Procura di Monza, e mi ha aiutato", dice la 32enne. Decidono quindi di chiamare la polizia: "Gli agenti sono stati bravissimi a convincerlo a uscire dal camerino e a restituire la merce". Sarebbe potuto finire così il racconto, con l'uomo che esce dal negozio dopo aver riconsegnato alla commessa gli abiti che non si poteva permettere.

Dalla mente di Irene, però, continua a ripetersi quella scena in cui il 38enne "si guardava allo specchio con i vestiti nuovi, che si piaceva e si toccava le guance, in modo così ingenuo, quasi infantile". Allora decide di chiedergli "quale fosse il capo che preferiva, perché uno glielo avrei potuto regalare": una giacca a vento e un pantalone, in tutto 150 euro.

Il 38enne era scomparso lo scorso ottobre

Il 38enne, con i vestiti nuovi, è stato poi identificato dalla polizia. Si è scoperto che era un cittadino francese in cura per problemi psichiatrici. In particolare, assumeva abitualmente psicofarmaci a causa di una forte depressione. Gli agenti, allora, lo hanno portato all'ospedale San Gerardo di Monza dove hanno fatto arrivare i suoi genitori. Un viaggio di 7 ore che hanno intrapreso per poter riabbracciare quel figlio di cui avevano denunciato la scomparsa lo scorso ottobre.

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