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Omicidio Carol Maltesi

La chat che incastra l’ex fidanzato di Charlotte Angie, l’omicida fingeva di essere la porno attrice

A incastrare Davide Fontana, l’uomo fermato con l’accusa di aver ucciso Carol Maltesi, il cui corpo è stato trovato a Borno (Brescia), sono state alcune chat.
A cura di Ilaria Quattrone
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"Non ho tempo adesso per i giornalisti e per spiegare perché ho lasciato il porno": è questa la frase, rilasciata a un giornalista del quotidiano locale Bsnews.it, che ha smascherato Davide Fontana. L'uomo è accusato di aver ucciso Carol Maltesi, la porno attrice conosciuta con il nome d'arte di "Charlotte Angie" e il cui corpo è stato trovato smembrato in quindici pezzi a Borno, comune in provincia di Brescia. L'ex fidanzato e vicino di casa – i due vivevano a Rescaldina, in provincia di Milano – ha infatti detto, durante l'interrogatorio con i carabinieri, di conoscere la donna e di sapere che era intenzionata a lasciare il mondo del porno.

La casa dell'uomo
La casa dell'uomo

La confessione dell'omicidio di Charlotte Angie

Stesse parole che hanno consentito ai carabinieri di capire che probabilmente era stato lui a compiere quel terribile omicidio. E così hanno iniziato a fare nuove domande finché il 43enne non è crollato e ha confessato di averla uccisa: agli inquirenti ha così detto che a gennaio scorso l'ha colpita alla testa durante un litigio dopodiché l'ha nascosta in un congelatore e infine smembrata e gettata in un dirupo. È stato poi Fausto Fedrighi, che abita a Paline, a trovare il cadavere il 20 marzo scorso. L'elenco dei tatuaggi, diffuso dagli stessi militari, ha poi consentito ad alcuni fan di contattare le testate locali e i carabinieri spiegando che, secondo loro, quel corpo apparteneva all'attrice.

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Le chat che incastrano l'ex fidanzato

E proprio da quella segnalazione, i colleghi di BsNews hanno cercato il numero di Carol. Una volta ottenuto, hanno provato a telefonarle, ma il telefono era staccato. Hanno così provato a scriverle e hanno ricevuto immediatamente risposta. Quelle conversazioni sono poi finite nelle mani degli inquirenti. Dopo essere risaliti all'identità di Carol, hanno accertato che la sua auto era passata da Borno il 20 marzo (giorno del ritrovamento), ma alla guida c'era un uomo. Quell'uomo era Fontana che è stato così convocato e interrogato. Da lì, poi la svolta nelle indagini.

Fonte: BsNews
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