La Caserma di Goito apre per le Giornate del Fai: così i visitatori hanno scoperto una targa dedicata a Mussolini
A Brescia, tra sabato 12 e domenica 13 ottobre, è stata aperta ai visitatori la caserma Goito grazie all'iniziativa indetta dal Fondo per l'ambiente. Sfortunatamente all'interno della struttura è stata rilevata una placca di ottone dedicata a Benito Mussolini. È stata forte la risposta del Partito Democratico che facendosi carico delle proteste dei visitatori, chiederà al Ministero della Difesa la rimozione della targa.
La placca in onore di Mussolini
Il Fondo per l'ambiente italiano (Fai) è una fondazione senza scopo di lucro che opera grazie al sostegno di privati cittadini e istituzioni. L'obiettivo che si propone è la salvaguardia del patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano, valorizzando i monumenti e luoghi che l'istituzione riceve in donazione o in concessione.
Sabato 12 e domenica 13 ottobre il Fai ha disposto l'apertura al pubblico di più di 700 siti storici in tutta Italia. Tra questi anche la caserma Goito di via Callegari a Brescia. All'interno della struttura i visitatori hanno lamentato la presenza di una targa celebrativa dedicata a Benito Mussolini.
Sulla placca di ottone c'è scritto: "Benito Mussolini addossatosi lo zaino da bersagliere e il destino d’Italia partiva robusto e sicuro per l’estrema contesa e la decisiva vittoria. Di qui moveva il primo passo la marcia su Roma. Agosto 1915″.
La denuncia del consigliere del Partito Democratico
Sulla vicenda si è espresso il neoconsigliere provinciale del Partito Democratico, Andrea Curcio, che ha voluto sottolineare come l'enciclopedia bresciana riporta come la targa fosse stata rimossa dalla caserma molti anni fa, per questo il ripristino degli ultimi giorni indica una volontà celebrativa nei confronti di un politico che ha simboleggiato i valori anti-repubblicani.
È stato forte anche lo sgomento dei visitatori che hanno coperto la placca con un foglio di carta. Il partito di centrosinistra ha fatto sapere che si rivolgerà al Ministero della Difesa per la rimozione dell'oggetto.
