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La bimba presa a calci e pugni dal patrigno sarebbe morta se non fosse intervenuta la mamma

“Se il sesto senso della madre della neonata non l’avesse spinta a chiamare la nonna, nessuno avrebbe chiamato l’ambulanza”. Lo rivela l’avvocata della donna la cui figlia di 9 mesi è stata picchiata dal compagno.
A cura di Giorgia Venturini
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Nella foto il 28enne Mario Franchini
Nella foto il 28enne Mario Franchini

La piccola di nove mesi picchiata dal patrigno è stata salvata da sua madre. "Se infatti il sesto senso della donna non l'avesse spinta a chiamare la nonna della piccola, nessuno avrebbe chiamato l'ambulanza". Lo rivela in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera l'avvocata che difende la donna Simona Giannetti.

Picchiata per farla smettere di piangere

In carcere con l'accusa di tentato omicidio è il compagno della donna, il 28enne Mario Franchini. I fatti risalgono a sabato primo ottobre a Casarile, paese a Sud di Milano: l'uomo era in casa da solo con la neonata quando avrebbe iniziato a picchiarla. Le botte le hanno provocato una grave emorragia celebrale e lividi sparsi per tutto il corpo. "L'ho scossa per farla smettere di piangere", ha detto il 28enne confessando già quanto accaduto.

Ad allertare i soccorsi è stata la nonna della piccola, chiamata da sua figlia perché preoccupata dal momento che per ore non riuscita più a mettersi in contatto con il compagno. Una volta in casa l'uomo avrebbe detto alla suocera e poi ai sanitari che la piccola era caduta dal seggiolone. Subito la corsa in ospedale, dove invece i medici hanno capito quanto accaduto e allertato a loro volta i carabinieri.

La madre della piccola è ancora incredula

"La madre della piccola è incredula", spiega l'avvocata. "È concentrata sulla salute della piccola che è ancora un po' stordita dai sedativi". E ancora: "Non ha mai chiesto di Franchini, si sente tradita, ma anche esposta al giudizio della gente". Il legale spiega che la donna "si stava costruendo una vita con il suo compagno con il quale aveva una relazione da meno di un anno".

L'avvocata, inoltre, racconta che la coppia era serena. Anche le due rispettive famiglie: "I genitori del ragazzo si erano affezionati anche alla neonata che consideravano una nipote acquisita. Si facevano chiamare nonni". La piccola aveva trascorso le vacanze in Puglia dove vive la famiglia di lui.

Nessun altri episodi di violenza

L'uomo restava solo con la piccola in casa qualche ora nel weekend quando la compagna era impegnata a fare turni al supermercato. Non sembrerebbero ci fossero altri precedenti episodi di violenza. Fino a quel pomeriggio primo ottobre quando l'uomo ha iniziato a picchiare la piccola, raccontando che era caduta dal seggiolone.

La nonna ha chiamato i soccorsi

"La nonna non ha mai creduto a questa versione, sebbene non l’abbia smentita all’arrivo dei sanitari. Quale suocera si metterebbe ad accusare il compagno della figlia senza averne le prove?", spiega l'avvocata. La donna però ha capito però subito la gravità della situazione e ha allertato i soccorsi immediatamente.

Una volta nella casa la nonna ha visto sul torace della piccola il segno di una mano. "Era senza dubbio la mano di un adulto". Ora tutta la comunità si riunisce attorno alla madre: fortunatamente la piccola è fuori pericolo.

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