La battaglia delle mamme di bimbi autistici e disabili: “I test salivari molecolari li faccia Ats”
Chiedono che per i loro figli, con disturbi dello spettro autistico, o disabili gravi non collaborativi, siano le diverse Ats (Agenzia di tutela della salute) a svolgere i test salivari molecolari. È la battaglia delle mamme che fanno riferimento all'associazione di volontariato "Abilità diverse", di Rescaldina, nel Milanese, di cui Morena Manfreda è la presidentessa, nonché mamma di un ragazzino autistico. La onlus si è attivata nei giorni scorsi inviando una lettera a diversi senatori e deputati, affinché venga inserita questa possibilità per chi, disabile grave, non può ricevere un tampone molecolare naso faringeo, perché affetto da patologie che non lo permettono: "Nel decreto di luglio, tramutato in legge il 16 settembre scorso, erano state fatte delle deroghe proprio sui tamponi salivari molecolari – ha detto a Fanpage.it Morena – per i fragili, per gli anziani non collaborativi e per chi ad esempio non è collaborativo, come i bambini che hanno dei disturbi dello spettro autistico. Chiediamo che questa possibilità venga data realmente anche adesso". Per molte famiglie è un costo che non possono sostenere: "Per il momento alle e-mail che abbiamo inviato a diverse Ats sul territorio lombardo questo servizio invece non viene garantito – ha specificato – Il tampone salivare è meno invasivo rispetto a quello naso faringeo e ne era stata appurata la loro efficacia dallo stesso Ministero della Salute". Una circolare del Ministero del 24 settembre parlava di un loro utilizzo proprio come alternativa ai tamponi molecolari rino faringei proprio in caso di persone non collaborative e con disabilità grave dello spettro autistico.
Un costo che spesso le famiglie di figli disabili non si possono permettere
Le mamme che hanno provato a chiedere a diverse Ats sul territorio lombardo "hanno ricevuto come risposta che non viene fatto come servizio", ha precisato Morena, e dai privati "ha un costo anche importante: c'è qualche centro privato che li fa ma sono pochi al momento e comunque con un costo che va dai 40 ai 60 euro, che non tutti possono permettersi". "È come se la disabilità non venisse calcolata – ha aggiunto Morena – Al momento i salivari vengono utilizzati anche per il monitoraggio all'interno delle scuole, quindi non capiamo perché non venga detto alle singole Ats che li utilizzano già di averli anche per noi, che siamo in questa situazione". Ora per i bambini, anche nella fascia dai 5 agli 11 anni è prevista comunque anche la possibilità di ricevere il vaccino anti-Covid, dopo il via libera delle istituzioni, ma tra le situazioni scritte nella lettera viene ad esempio sottolineato quella del "rientro a scuola in caso di positività di un alunno – ha concluso la mamma di Rescaldina – il tampone è obbligatorio farlo, quindi anche se alcuni ragazzi sono già vaccinati devono effettuarlo ugualmente. Vorrei anche segnalare la mancanza di precedenza dei soggetti con disabilità: proprio qualche giorno fa, una mamma ha atteso un'ora e mezza fuori da una farmacia per sottoporre il bimbo al tampone antigenico". Dalla direzione generale Welfare di regione Lombardia hanno fatto sapere che la settimana scorsa è stata inviata una nota di sollecito a tutte le Ats per adeguarsi alla circolare ministeriale di fine settembre.