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La ballerina ucraina Anna Vasilieva scappa dalla guerra, accolta dalla compagna di danza italiana

La ballerina ucraina Anna Vasilieva è scappata dalla guerra insieme ai figli e ha raggiunto in Italia l’amica Sonia Baccinelli, conosciuta a scuola di danza.
A cura di Chiara Daffini
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Anna Vasilieva e Sonia Baccinelli
Anna Vasilieva e Sonia Baccinelli

Quando si incontrano, Anna Vasilieva e Sonia Baccinelli sembrano destinate a frequentarsi solo di passaggio, durante gli esercizi alla sbarra o negli spogliatoi della scuola di danza che entrambe frequentano. È il 1995 e Anna, a soli 13 anni, ha dovuto trasferirsi in Italia con la famiglia per risolvere i problemi di salute della sorella. Sonia invece è già maggiorenne e ha da poco ripreso a danzare dopo un periodo di stop. Offre ad Anna qualche passaggio in macchina dalla scuola di danza a casa e così quella che sembrava destinata a essere solo una conoscenza diventa amicizia. Di più, salvezza.

Amiche per le punte

“La prima immagine che ho di Anna è in un giorno di pioggia – racconta Sonia -, lei non aveva la macchina e tornare a casa a piedi con quell’acqua sarebbe stato impossibile, così le ho chiesto se voleva che la riportassi io”. “Non ho molti ricordi di quel periodo – aggiunge Anna -, so solo che già allora Sonia mi stava facendo del bene”.

Le strade, poi, sembrano dividersi davvero: Anna torna in Ucraina e conclude gli studi in accademia, diventando ballerina solista al Teatro dell’Opera di Kiev, Sonia invece si diploma alla Royal Academy of dance di Londra e apre una sua scuola di danza. Ma il legame permane nel tempo: “Ci scrivevamo lettere – ricorda Sonia -, che poi sono diventate mail, ci mandavamo regali per Natale e per il compleanno, lei ogni volta mi inviava il vhs del suo esame finale in accademia”. Non c’è però modo di vedersi: “Ero sempre in tourneé – spiega Anna -, ed era difficile conciliare i tempi di entrambe con i miei continui spostamenti”. “L’unica volta che siamo riuscite a incontrarci di persona – dice Sonia – è stato nel 2008, quando Anna si è esibita a Modena”.

Anna è stata per 18 anni ballerina solista al Teatro dell'Opera di Kiev
Anna è stata per 18 anni ballerina solista al Teatro dell'Opera di Kiev

La guerra, la paura, la fuga

A stringere di nuovo i fili di questa amicizia sono purtroppo circostanze drammatiche. “La prima cosa che ho pensato, quando ho saputo che era iniziata la guerra, è stata: Anna deve mettersi in salvo”, dice Sonia. “A dire il vero già quando si avvertivano i primi timori le avevo dato la piena disponibilità a ospitarla insieme ai suoi figli, ma nessuna delle due pensava che sarebbe scoppiata una guerra del genere, nel 2022”. Invece, racconta Anna: “Il 24 febbraio ci siamo svegliati alle 5 di mattina per le esplosioni vicine a casa nostra”.

La decisione di fuggire in Italia non è stata immediata: “All’inizio – spiega Sonia – Anna è andata con i bambini dai suoceri, a 120 km da Kiev, si pensava che il conflitto durasse qualche giorno. Ma non sono stata io a convincerla a scappare, sono state le bombe: un aereo russo è precipitato proprio davanti alla casa in cui si trovavano”. Quindi il viaggio verso l’Italia, durato diversi giorni e costato attimi di forte apprensione sia per Sonia, preoccupata per l’incolumità dell’amica e dei suoi figli, sia per Anna, che ha lasciato a Kiev la mamma e la sorella: “Mia madre ha 74 anni, mia sorella è in sedia a rotelle, per loro è impossibile lasciare il Paese, il mio pensiero è sempre là”.

Anna e i suoi figli sono ospiti di Sonia, sul lago di Garda
Anna e i suoi figli sono ospiti di Sonia, sul lago di Garda

Ex ballerine con la danza nel cuore

Nel frattempo Anna e i bambini arrivano a Desenzano, sul lago di Garda, dove Sonia li ospita nell’appartamento che di solito affitta per le vacanze. Nadia, di 7 anni, e Maxine, di 11, vengono subito inseriti a scuola, mentre Anton continua a frequentare le lezioni ucraine in dad. “Ai miei figli piace qua, e anche a me, ma voglio tornare a Kiev il prima possibile, perché casa è sempre casa”. Nella sua città Anna non ha lasciato solo mamma e sorella, ma anche un atelier di tutù e abiti per la danza, aperto dopo aver concluso la sua carriera come ballerina: “Il balletto resta sempre nel mio cuore, ma è per i giovani. Dopo la nascita della mia terza figlia mi sono resa conto che non riuscivo più a conciliare quel tipo di professione con il tempo che volevo dedicare alla famiglia”.

Anche Sonia non balla più. “Con il Covid ho dovuto chiudere la mia scuola di danza – spiega -, sono architetto e insegno tecnica ai ragazzi. La mia passione per il balletto, adesso, la coltivo andando a teatro, dove recensisco gli spettacoli di danza”. Un’amicizia, quella tra Anna e Sonia, nata sulle punte e andata molto oltre: “Per me – dice Anna – Sonia è più di un’amica, è una sorella”.

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