La 27enne americana che ha denunciato di essere stata violentata al parco di Trenno a Milano è sparita
Una 27enne statunitense è stata soccorsa nel tardo pomeriggio di venerdì 26 maggio in evidente stato di choc. Al personale del 118 e agli agenti delle tre pattuglie di polizia locale accorsi in suo aiuto nella zona del parco di Trenno, alla periferia nordovest di Milano, ha detto: "Sono stata violentata da uno sconosciuto". La ragazza è stata quindi subito accompagnata alla clinica Mangiagalli, al centro Soccorso violenze sessuali, ma dieci minuti più tardi è sparita nel nulla.
L'allontanamento dalla clinica Mangiagalli
Secondo gli agenti che si sono messi sulle sue tracce per ritrovarla, la 27enne avrebbe lasciato l'ospedale a piedi nudi e con i vestiti in disordine. Proprio come era stata soccorsa poco prima. La ragazza aveva tutto il diritto di andarsene dalla clinica, tuttavia le sue condizioni avrebbero convinto la polizia locale a rintracciarla per accettarsi che stia bene.
Erano le 19:10 di venerdì quando l'ambulanza l'ha lasciata all'accettazione della clinica Mangiagalli. Dieci minuti più tardi, quando un medico è entrato in sala d'aspetto per comunicarle l'inizio del suo percorso di visite, la ragazza non c'era più.
Le ricerche degli investigatori e il racconto della madre
Come primo tentativo si è cercato di contattarla al numero che lei stessa aveva fornito, ma la linea risulta staccata. Come riportato dal Corriere della Sera, ieri (sabato 27 maggio) si è scoperto che prima di spegnere lo smartphone, mentre si allontanava dall'ospedale, ha effettuato una chiamata ai genitori negli Stati Uniti.
Poi, gli agenti hanno pensato di controllare l'appartamento di un quartiere del centro città che la 27enne aveva comunicato come suo domicilio, ma anche lì non è stata trovata traccia del suo passaggio. Lo stesso è avvenuto in un altro appartamento, tra i quartieri Bonola e Trenno, dove la ragazza risulta domiciliata.
Dopodiché, la madre della 27enne è arrivata a Milano con il primo volo che è riuscita a trovare. Agli investigatori ha raccontato che sua figlia soffre da tempo di fragilità psicologiche, tanto che era stata in cura per poterle superare. Anche la donna non sarebbe più riuscita a mettersi in contatto con la 27enne dopo quell'ultima chiamata confusa.
Le indagini sulla presunta violenza sessuale
Nel frattempo, proseguono a rilento le indagini sulla violenza sessuale che ha detto di aver subito. Quando è stata soccorsa la ragazza ha pronunciato frasi ai limiti del comprensibile, senza fornire elementi su cui basare le ricerche del presunto responsabile.
A notarla era stato un passante mentre vagava lungo via Cilea che da un lato costeggia il parco di Trenno, dall'altro passa vicino ad alcuni giardini pubblici e alle spalle ha i campi di allenamento dell’Inter.