La 13enne accoltellata da 2 coetanee è stata attirata in una trappola: il piano ricostruito dalle chat
Che l'agguato fosse frutto di un piano premeditato, non è più un mistero. Una delle due 13enni, che nel pomeriggio del 25 febbraio hanno aggredito e colpito anche con le forbici una loro compagna di classe al parco di Castelbelforte (Mantova), ha raccontato agli inquirenti di essere stata convinta dall'altra a tendere quella trappola. Lei l'avrebbe "soltanto" tenuta ferma, mentre l’altra portava "a termine l’opera". Ora bisognerà capire quando è iniziato tutto, cosa ha sprigionato questa violenza improvvisa. Per questo motivo, i carabinieri hanno sequestrato i cellulari delle tre ragazzine nella speranza di poter ricostruire il rapporto che c'era tra di loro per fare chiarezza sulle diverse responsabilità.
Il piano premeditato
Le chat di Whatsapp e i contatti immediatamente precedenti all'aggressione potrebbero fornire dettagli rilevanti. Non solo per definire i rapporti tra le protagoniste dell'agguato, ma anche quelli con l'intera classe. Potrebbero emergere anche chiarimenti su quelli che sono stati ipotizzati come possibili moventi, dall'invidia per i bei voti a scuola alla gelosia per un ragazzino. Entrambe le 13enni sono indagate per tentato omicidio, tuttavia, vista la giovane età, non sono imputabili, quindi non verranno sottoposte a un processo.
Sono state interrogate dal magistrato della Procura dei minori di Brescia martedì 28 febbraio, separatamente e in presenza dei rispettivi avvocati. "Hanno avuto un atteggiamento collaborativo e risposto a tutte le domande" fanno sapere i legali, che non hanno voluto sbilanciarsi sul contenuto dell’interrogatorio. È emerso, però, che una delle due, quella che ha invitato la vittima al parco, ha raccontato di essere stata convinta dall'amica ad aiutarla nel suo piano. Una volta attirata dove volevano, lei la teneva ferma mentre l'altra la colpiva a pugni e con le forbici. L'aggressione si è interrotta solo per l'arrivo di una donna che è riuscita a metterle in fuga e a soccorrere la 13enne agonizzante a terra.
Le misure restrittive e le condizioni della 13enne
Al momento le due ragazzine sono libere, ma non frequentano la scuola. Il magistrato dovrà valutare se chiedere al Tribunale l'emissione di una qualche misura restrittiva. Intanto, la 13enne si è ripresa dall'intervento chirurgico durato otto ore alle mani. Ha parlato con i suoi genitori e le sue condizioni migliorano ogni giorno.