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L’11 per cento del personale sanitario in Lombardia non ha aderito al vaccino anti Covid

“Il personale sanitario ha aderito per l’89 per cento, gli operatori non sanitari per l’83 per cento gli ospiti delle Rsa per il 91 per cento e gli operatori delle Rsa per l’82 per cento”. Lo ha riferito la vicepresidente della Regione Lombardia, Letizia Moratti, riferendo al Pirellone sulla prima fase della campagna vaccinale.
A cura di Simone Gorla
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Un operatore sanitario su dieci in Lombardia non ha aderito alla fase 1 della campagna vaccinale anti Covid. La vicepresidente e assessore Letizia Moratti ha comunicato i dati rispondendo alle domande dei consiglieri regionali in commissione sanità. "Il personale sanitario ha aderito per l'89 per cento, gli operatori non sanitari per l'83 per cento gli ospiti delle Rsa per il 91 per cento e gli operatori delle Rsa per l'82 per cento", ha riferito Moratti al Pirellone.

Vaccini anti Covid: adesioni all'89 per cento tra sanitari in Lombardia

La prima fase della campagna, comunque, non è ancora finita. I tempi di somministrazione del vaccino a medici, infermieri e sanitari negli ospedali, agli ospiti e agli operatori delle Rsa si sono dilatati a causa dei ritardi nelle consegne da parte di Pfizer. Questa mattina Regione Lombardia ha annunciato che entro febbraio arriveranno altre 400mila dosi per poter completare la prima fase e la fase uno "bis", che amplia la platea anche a residenze per disabili psichici, centri diurni, farmacisti, dentisti e altre categorie. La vaccinazione di massa partirà dalla fine di marzo con le iniezioni agli ultraottantenni, alle persone tra 60 e 79 anni e ai pazienti cronici fragili.

Ricoveri e terapie intensive: trend positivo dal picco di fine novembre

Morati ha fatto anche il punto sulla diffusione del virus in Lombardia, sottolineando il trend positivo dal picco raggiunto il 23 novembre, con "una riduzione sensibile dei ricoverati con sintomi e una disponibilità di posti letto superiore a quella necessaria ora". Per quanto riguarda la situazione delle terapie intensive attualmente sono "451 i posti occupati su 560 dedicati con una diminuzione sensibile dal picco che abbiamo avuto attorno al 23 di novembre", mentre per quanto riguarda gli altri posti letto "sono 4.659 i posti letto di pazienti ricoverati con sintomi rispetto ai 5.302 posti letto dedicati".

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