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Jhoanna Quintanilla uccisa a Milano, si indaga sulla vita privata di Pablo Gonzalez accusato di omicidio

Pablo Gonzalez è in carcere dal 7 febbraio per omicidio e occultamento di cadavere. Il 40enne avrebbe ucciso la compagna Jhoanna Quintanilla il 24 gennaio e si sarebbe disfatto del corpo, che ancora non si trova. Per gli inquirenti, l’uomo starebbe provando a sviare le ricerche.
A cura di Enrico Spaccini
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Pablo Gonzales Rivas, a sinistra (foto di Fanpage.it) e Johanna Nataly Quintanilla Valle, a destra (foto da Facebook)
Pablo Gonzales Rivas, a sinistra (foto di Fanpage.it) e Johanna Nataly Quintanilla Valle, a destra (foto da Facebook)

È trascorso un mese ormai da quando si sono perse le tracce di Jhoanna Nataly Quintanilla Valle. La 40enne era stata filmata entrare in casa in zona Bicocca a Milano intorno alle 18:50 del 24 gennaio scorso, ma non è stata più vista uscire. Secondo gli investigatori, il suo compagno Pablo Heriberto Gonzalez Rivas quella notte l'ha uccisa e poi si è disfatto del corpo il giorno seguente. Il 48enne è stato fermato per omicidio e occultamento di cadavere il 7 febbraio e durante l'interrogatorio di convalida ha confessato di aver "spezzato il collo" della baby sitter 40enne "durante un gioco erotico" e di aver gettato il corpo a Cassano d'Adda. Tuttavia, il cadavere di Quintanilla non è stato ancora trovato e ora gli investigatori stanno scavando nelle frequentazioni di Rivas alla ricerca di nuove informazioni sul movente dell'omicidio.

La scomparsa di Quintanilla e la versione di Rivas

La prima a segnalare la scomparsa di Quintanilla era stata la sua datrice di lavoro, il 28 gennaio. Rivas, invece, aveva presentato denuncia solo il 31 gennaio. Il 48enne, originario come la compagna di El Salvador, aveva detto di aver aspettato una settimana perché credeva "fosse da un'amica" e di non sapere a che ora fosse uscita perché aveva preso una "medicina per dormire". Una ricostruzione che è stata smentita dalle immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza che, in realtà, non hanno mai inquadrato Quintanilla uscire di casa ma solo lo stesso Rivas trasportare un pesante trolley fino dentro la sua auto.

Rivas è stato fermato il 7 febbraio su su disposizione della pm Alessia Menegazzo e dell’aggiunta Letizia Mannella, e il giorno dopo, davanti alla gip Anna Calabi, ha confessato l'omicidio. Il 48enne ha spiegato di aver ucciso la compagna "per sbaglio, spezzandole il collo durante un gioco erotico" e di essersi poi disfatto del cadavere mettendolo nel trolley e gettando tutto in un fosso nei pressi di Cassano d'Adda.

I dubbi degli inquirenti sul movente dell'omicidio

Per settimane i carabinieri e i vigili del fuoco hanno cercato tracce del trolley nella zona indicata da Rivas. Le ricerche si sono interrotte alcuni giorni fa, quando è stato rinvenuto lungo le sponde del fiume Adda un borsone di colore scuro che, però, non conteneva nulla. L'oggetto è stato affidato ai carabinieri del Ris per i vari accertamenti, ma per gli investigatori non è escluso che Rivas stia continuando a mentire.

Il sospetto, infatti, è che il 48enne stia provando a sviare le ricerche del cadavere di Quintanilla forse perché non vuole che si trovi, nella speranza dunque di evitare l'ergastolo. La ricostruzione secondo la quale il 40enne l'ha uccisa durante un gioco erotico non ha mai convinto gli inquirenti, che ora hanno iniziato a scavare nella vita privata di Rivas, soprattutto nelle frequentazioni a sfondo sessuale, alla cerca di un eventuale movente più plausibile.

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