Jet militare precipitato, un testimone: “Si è avvitato su se stesso e poi si è vista una fiammata”
"Si è avvitato su se stesso, dalla parte posteriore si è vista una fiammata": a raccontarlo è un escursionista, che ha visto il jet militare precipitare, il 16 marzo, sul Monte Legnone, in provincia di Lecco. Nell'incidente è morto uno dei piloti, Dave Ashley, mentre l'altro, Giampaolo Goattin, è sopravvissuto. Sul caso è stata aperta un'inchiesta da parte della Procura di Lecco: si indaga per disastro e omicidio colposo.
"Sembrava venisse verso di noi"
"Poi il tettuccio si è staccato dalla fusoliera in una nuvola di fumo", racconta al quotidiano "Il Giorno", il 66enne Ivano Sambruni. L'escursionista, originario di Mariano Comenese, afferma di aver visto i due piloti lanciati in alto per una trentina di metri prima di iniziare a scendere con i paracadute: "Li ho seguiti con lo sguardo: uno è rimasto appeso nel vuoto a uno sperone di roccia, l'altro ha continuato a cadere finché l'ho perso di vista". Sambruni ha inoltre detto di non aver sentito alcun botto, ma di aver visto salire solo il fumo. È stato proprio lui a dire agli altri quattro escursionisti di chiamare il 112: "Ha puntato verso il basso con delle manovre a zig zag, sembrava venisse verso di noi, ci siamo spaventati".
Cosa è successo
Alle 11.35 circa il velivolo d'addestramento M-346 dell'azienda Aermacchi – che appartiene al gruppo Leonardo – è decollato dallo stabilimento di Venegono Superiore, in provincia di Varese. Il mezzo è poi precipitato attorno a mezzogiorno. Goattin è rimasto appeso in bilico su una roccia ed è stato recuperato dai soccorritori: è stato portato all'Ospedale Niguarda di Milano per un trauma cranico e poi dimesso. Ashley invece è stato recuperato in un canalone. Per il momento non si conoscono le cause dell'incidente: la Procura ha disposto il sequestro del rottame e l'autopsia sul corpo dell'uomo trovato morto.