Jet militare caduto, il generale Landi a Fanpage: “Utilizzato per l’addestramento avanzato dei piloti”
A poche ore dall'incidente aereo sul monte Legnone, in provincia di Lecco, si sta cercando di capire cosa sia accaduto al jet militare in fase di collaudo prima che andasse a schiantarsi contro la montagna. I due piloti a bordo sono riusciti a sganciarsi con il sedile e a paracadutarsi: purtroppo però uno dei due, il 50enne inglese Dave Ashley, non è riuscito a salvarsi. Sta bene invece l'altro, il "top gun" italiano Giampaolo Goattin.
Quello che si sa finora
Dalle prime informazioni l'aereo militare è precipitato intorno alle 12.00 nella zona tra i comuni di Pagnona e Colico: è decollato dalla base di Venegono, in provincia di Varese, e ha raggiunto le montagne del Lecchese in 7 minuti. Una volta nella bassa Valtellina ha iniziato, come si vede dal tracciamento di un radar, a fare delle virate. Poi lo schianto. Il jet era impegnato in un volo di addestramento prima che venisse consegnato alle forze militari. Ma cosa si può dedurre con le informazioni a disposizione ora? Certo è che "quando due piloti esperti decidono di abbandonare l'aereo e lanciarsi con seggiolino e paracadute vuol dire che il velivolo è irrecuperabile. Anche in questo caso dunque si è trattato quasi sicuramente di una situazione di emergenza molto grave e i piloti sapevano che non sarebbero riusciti a risolverla", precisa a Fanpage.it il generale ora in pensione Carlo Landi, già comandante del Reparto Sperimentale Volo dell'Aeronautica militare, qualificato investigatore incidenti.
Poi ha aggiunto: "Da precisare anche che quando due piloti addestrati decidono di lanciarsi, lo fanno anche tenendo conto dell'incolumità delle persone che sono sotto. Sono comunque decisioni gravi che si devono prendere con grande rapidità e quindi farlo in modo corretto richiede elevata professionalità".
L'addestramento con il T-346
Il jet militare precipitato si tratta di un Alenia Aermacchi T-346A di Leonardo spa. A Fanpage.it l'aeronautica militare ha precisato però che il jet non è di loro competenza, perché ancora in fase di collaudo. "Questo tipo di velivolo – spiega il generale – viene utilizzato soprattutto per l'addestramento militare avanzato: è uno tra più moderni al mondo. Velivoli di questo tipo sono già nella scuola di addestramento dell'Aeronautica Militare a Lecce. Con questi tipi di velivoli si possono simulare, con notevole economia di esercizio, missioni che di solito si svolgono con aeroplani da combattimento come EF2000 etc. Si provano vere e proprie tattiche è in molti casi il velivolo, sempre per economia il rispetto dell'ambiente, si può collegare con dei simulatori a terra dove altri piloti partecipano alla missione come se fossero in volo". Velivoli sempre più utilizzati: "Proprio con questi tipi di aerei si sta attrezzando in Sardegna a Decimomannu una scuola internazionale di addestramento militare dove piloti di tutto il mondo potranno addestrarsi con istruttori e velivoli italiani. È un grande progetto che porterà ingenti risorse economiche alla Sardegna e al nostro paese oltre a posizionarci in maniera molto interessante nello scenario aeronautico mondiale".