Jamie, il modello morto in metro. L’appello della famiglia: “Aiutateci a trovare il trolley e il borsone”
Si chiamava Jaime Andres Cardenas Mora, il ragazzo che l'1 dicembre è morto nel tunnel della metro di Milano. Aveva 26 anni e sognava di fare il modello. Per cause ancora da stabilire, la mattina dell'1 dicembre attorno alle 7.30, ha iniziato a correre tra i binari della metro fin quando è stato trovato privo di sensi. Gli operatori del 118 lo hanno trasferito d'urgenza all'ospedale Niguarda dove è morto. Saranno i risultati dell'autopsia a poter chiarire cosa possa aver causato il decesso. Oggi la famiglia, attraverso un appello lanciato durante la trasmissione "Chi l'ha visto?" in onda su Rai3, chiede di ritrovare il trolley e il borsone nero del ragazzo.
L'appello della famiglia
La cugina di Jaime, Karina, ha fatto sapere tramite la trasmissione che nessuno dei famigliari sapeva dove alloggiava il ragazzo: "Per la mamma è molto importante recuperare le sue cose prime di ripartire". La madre, che vive a Bogotà in Colombia, ha saputo della morte del figlio solo il 10 dicembre e il 17 dicembre è riuscita ad arrivare a Milano. Nessuno di loro sa dove ha dormito prima della sua prematura scomparsa né dove si trovino i suoi effetti personali. Il ragazzo aveva vissuto tra Firenze e Milano per sette anni. Dopodiché la donna era tornata in Colombia e il ragazzo era andato a vivere a Lima con il padre. Poi aveva provato a vivere per alcuni mesi negli Stati Uniti fino a quando ha deciso di tornare a Milano per inseguire il suo sogno.
Il giorno della morte
In quella tragica mattinata, il 26enne è sceso sui binari della metro alla fermata Pasteur. Ha inizio poi a correre fino alla galleria che porta a Loreto. L'azienda dei trasporti milanesi Atm, allertata della presenza di una persona non autorizzata nelle gallerie, ha sospeso i treni. Jaimie è poi svenuto quando si trovava nei pressi di Caiazzo: è stato trovato in arresto cardiocircolatorio. Sul posto oltre agli agenti della polizia ferroviaria, sono intervenuti gli operatori sanitari del 118: lil ragazzo è stato portato al Niguarda in codice rosso, ma per lui non c'è stato nulla da fare.