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Milano Design Week 2021

Italo Rota su Piazzale Loreto: “È un lapsus procedurale, pone più problemi che soluzioni”

In occasione della Milano Design Week 2021 e del Salone del Mobile è stato presentato il plastico del futuro Piazzale Loreto a Milano. Fanpage.it ha intervistato l’architetto Italo Rota che ci ha parlato della sua idea di città, di Milano e dei progetti che stanno nascendo mentre è presente al Fuorisalone 2021 con due importanti installazioni all’Orto Botanico di Brera e al Teatro Franco Parenti.
A cura di Clara Salzano
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Il plastico di Piazzale Loreto presentato in Triennale Milano
Il plastico di Piazzale Loreto presentato in Triennale Milano
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Sono giorni di attività intensa per Milano, dall'Evento speciale del Salone del Mobile e Fuorisalone 2021 alla presentazione del futuro progetto di Piazzale Loreto. Mentre infatti la città sta vivendo la sua settimana del design milanese, in una speciale edizione settembrina, Piazzale Loreto si prepara ad una vera e propria rivoluzione. Tra eventi distribuiti in tutta la città, mostre e installazioni, che stanno facendo rinascere a tutti il desiderio di uscire e riappropiarsi degli spazi urbani dopo il lungo blocco pandemico, l'8 settembre 2021 è stato presentato in Triennale Milano il plastico della riqualificazione di Piazzale Loreto della realtà immobiliare Ceetrus-Nhood. Il progetto "LOC – Loreto Open Community", realizzato in collaborazione con Arcadis e con il patrocinio del Comune di Milano trasformerà Piazzale Loreto in una foresta urbana. La futura Sky Forest di Piazzale Loreto è realizzata in partnership con il progetto Forestami, infatti alla presentazione hanno partecipato Marco Balducci, CEO Nhood Italy, e Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano e Comitato Scientifico di Forestami.

Italo Rota in occasione della consegna al Comune di Milano del Teatro per l'Infanzia e l'Adolescenza
Italo Rota in occasione della consegna al Comune di Milano del Teatro per l'Infanzia e l'Adolescenza

In occasione della Milano Design Week 2021 e del Salone del Mobile è stato presentato il futuro Piazzale Loreto a Milano che è un progetto di ecologia integrata. Il plastico di LOC prevede infatti che verranno piantumati 500 alberi in Piazza Loreto e nelle vie limitrofe, come parte del progetto Forestami che sistemerà in tutta Milano 3 milioni di alberi entro il 2030. Abbiamo chiesto all'architetto Italo Rota un'opinione sul progetto, su come Milano sta cambiando e sulle città del futuro. Italo Rota è uno dei più importanti architetti italiani, o per citare Artribune "il meno italiano degli architetti che operano nel nostro Paese". Direttore scientifico di NABA, ha progettato il Museo del Novecento, simbolo culturale di Milano, l'albergo Boscolo Exedra a Milano.

Museo del Novecento, Milano
Museo del Novecento, Milano

È di Italo Rota il progetto dell'allestimento museale del famoso Musée d’Orsay di Parigi, che vinse con Gae Aulenti all'inizio degli anni Ottanta. L'architetto meneghino ha progettato anche la villa di Roberto Cavalli sulle colline fiorentine e il Padiglione Italia di Expo Dubai 2020, realizzato in collaborazione con Carlo Ratti e che inaugurerà il prossimo 1° ottobre 2021. In questi giorni Italo Rota sta partecipando anche alla Milano Design Week 2021 con due installazioni, all'Orto Botanico di Brera e al Parenti District.

Musee D'Orsay a Parigi
Musee D'Orsay a Parigi

Italo Rota alla Milano Design Week 2021

L'architetto Italo Rota è presente al FuoriSalone 2021 con due progetti che stanno riscuotendo un enorme successo. Si tratta dell'installazione "Natural Capital" all'Orto Botanico di Brera, realizzato in collaborazione con CRA-Carlo Ratti Associati, nell'ambito dello storico appuntamento di Interni al FuoriSalone presso l’Università degli Studi di Milano. Natural Capital è una riflessione sull'importante ruolo delle foreste per la salute del pianeta attraverso delle enormi bolle fluttuanti nell'Orto Botanico di Brera che rappresentano il contributo degli alberi alla riduzione di emissioni di CO₂ in atmosfera. Il progetto è supportato da Eni come parte del suo impegno alla decarbonizzazione, che prevede zero emissioni entro il 2050.

Installazione del Fuorisalone Natural Capital presso l’ orto botanico di Brera , in collaborazione tra Italo Rota, Studio Carlo Ratti Associati ed Eni
Installazione del Fuorisalone Natural Capital presso l’ orto botanico di Brera , in collaborazione tra Italo Rota, Studio Carlo Ratti Associati ed Eni

Per la Milano Design Week 2021 l'architetto Italo Rota espone anche al Teatro Franco Parenti e Bagni Misteriosi che ospitano una serie di installazioni che si interrogano sul tema del sacro, filo conduttore della rassegna Parenti District – Art & Design. Italo Rota, in collaborazione con Margherita Palli, ha realizzato per il Foyer del Teatro la Capella Ronconi, commissionata da Luca Ronconi e realizzata dagli architetti nel 2000 nel Cimitero di Civitella Benazzone, oggi riproposta come modellino a Milano.

La Cappella Ronconi di Italo Rota
La Cappella Ronconi di Italo Rota

Italo Rota all'Expo 2020 Dubai

È conto alla rovescia per l'inaugurazione del Padiglione dell’Italia a Expo 2020 Dubai, progettato da Italo Rota con Carlo Ratti, Matteo Gatto e F&M Ingegneria, che aprirà il 1° ottobre 2021 fino al 22 marzo 2022. Il progetto è un'architettura che parla di bellezza e creatività. Si tratta non solo di uno spazio espositivo ma emblema dell'ingegno italiano in diversi settori. Ha fatto il giro del mondo infatti la notizia del trasferimento della statua del David di Michelangelo a Dubai che verrà esposto proprio all'interno del Padiglione Italia. L'innovativa architettura sorgerà inoltre in posizione strategica tra le aree tematiche “Opportunità” e “Sostenibilità” e vicino ai padiglioni di India, Germania, Arabia Saudita, Giappone e Stati Uniti. Il progetto prevede la creazione all'interno del Padiglione di diversi spazi funzionali che serviranno le varie occasioni – ricevimenti, workshop, incontri istituzionali, conferenze – che si presenteranno durante i sei mesi dell'Esposizione Universale a Dubai.

Expo 2020 Dubai, Padiglione Italia di Italo Rota e Carlo Ratti
Expo 2020 Dubai, Padiglione Italia di Italo Rota e Carlo Ratti

Italo Rota parla di Milano

Dopo la presentazione del progetto vincitore della riqualificazione di Piazzale Loreto a Milano, a maggio 2021, abbiamo intervistato l'architetto Italo Rota per parlare del nuovo progetto, di Milano e dei suoi veloci cambiamenti e su come dovrebbero essere le città secondo il suo stimato parere.

Come e quanto sta cambiando Milano?

Milano non può crescere illimitatamente perché è una città chiusa. Bisogna dunque parlare di che cos’è la vera Milano, che è una città da più di 3 milioni di abitanti. Milano è un hub, dove si viene per lavorare, che però rimanda al territorio. È il destino delle grandi sedi di uffici che con lo smart working si trasformano in hub dove bisogna avere una ragione per venire. È un’accelerazione che il Covid ha dato alle città. Le città cambiano sempre, sono solo le città che stanno morendo, che si fossilizzano su un’immagine o per ragioni conservative, o per motivi turistici o per totale mancanza di idee, che non cambiano. Ad esempio Venezia è una città morta e in quanto tale non cambia. Le città vive continuano a mutare.

Cosa ne pensa del nuovo progetto di Piazzale Loreto?

Piazzale Loreto è un lapsus procedurale, pone più problemi che soluzioni, ma spero che col buon senso si possa risolvere. È un luogo che ancora non ha superato la ferita di quello che è accaduto 70 anni fa (n.d.r. Milano, 10 Agosto 1944 – 70 anni fa l’eccidio di Piazzale Loreto) e quindi non riesce a trovare la sua forma. È come un luogo proibito ancora e finché non verrà risolto quello che è accaduto lì non troverà la sua forma. A Piazzale Loreto inoltre c’è un problema evidente di soluzione del traffico ma su una scala urbana molto più grande e se non si risolve quest'aspetto non si può far niente lì. Infine bisogna capire fino a che punto si può destinare uno spazio pubblico così simbolico, importante, a una tenuta prettamente privata o privativa.

L'installazione Lets-Break-it-Up di NHOOD_LAND davanti Triennale Milano durante la Milano Design Week 2021 anticipa la foresta urbana di Piazzale Loreto Foto ©Colella Nicola
L'installazione Lets-Break-it-Up di NHOOD_LAND davanti Triennale Milano durante la Milano Design Week 2021 anticipa la foresta urbana di Piazzale Loreto Foto ©Colella Nicola

Che relazioni si possono individuare tra la città, la politica e gli investimenti privati? Si può parlare di diffusione di un “Modello Bloomberg”, dal progetto della High Line di New York in poi?

Il modello Bloomberg è un modello finanziario. Per modello Bloomberg intendiamo il modello dei grandi gruppi immobiliari che cercano un accordo con le municipalità per delegare dei pezzi di spazi pubblici alla gestione privata in modo da sgravare le municipalità stesse ma esistono esempi di progetti più riusciti e altri meno. Città che sono cadute in preda a vecchie forme di speculazione edilizia come Londra. Tuttavia Milano è una città di cui non preoccuparsi perché i cittadini sono sempre migliori delle amministrazioni che scelgono, nel senso che gli amministratori sono obbligati a seguire le energie dei cittadini e questo è quello che è avvenuto negli ultimi 40 anni a Milano. Adesso i cittadini vogliono respirare un’aria migliore, avere più verde e raggiungono da soli questi obiettivi. Il progetto dei 3 milioni di alberi (n.d.r Forestami) avrà una concretezza solo se i cittadini lo realizzeranno, ogni buco che avranno a disposizione lo useranno per piantare un albero e lì inizierà un processo molto interessante anche per l'immagine della città. Molto quindi dipende dai cittadini e dalla capacità di preservare i vuoti urbani nei progetti (dei grandi gruppi immobiliari in accordo con le municipalità) perché i vuoti sono i luoghi dove si vivono le esperienze che portano la vita. Ne è un esempio la Biblioteca degli Alberi a Porta Nuova che è un piccolo giardino pubblico ben curato, ben disegnato. La presenza di tali vuoti urbani nelle città è ormai indispensabile.

Il parco Biblioteca degli Alberi a Milano
Il parco Biblioteca degli Alberi a Milano

L’architettura inizia ad andare oltre la creazione di spazi comodi, funzionali ed esteticamente di impatto, a favore di un design che va ad influenzare il comportamento umano: si parla infatti di potere del “Persuasive design”. Cosa ne pensa? 

Per me le cose che funzionano sono le più belle. È prioritaria la vita, è di gran lunga l'aspetto principale di una collettività che si riconosce nella complessità delle relazioni e genera una vita interessante. È un po’ come riabitare i luoghi, rifondare pezzi della città e, quando inizi, la bellezza è l’ultimo dei problemi. La bellezza verrà quando la situazione diventerà matura. All’inizio quello che importa è la vita.

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