Ragazzi tra i 15 e i 22 anni di tre gruppi diversi: chi sono gli aggressori di piazza Duomo a Capodanno
Italiani e stranieri di tre gruppi diversi e residenti in diverse città della Lombardia. Alcuni di loro hanno già nome e cognome grazie ai software per il riconoscimento facciale a disposizione degli investigatori. Ma saranno le nove ragazze vittime delle molestie a confermare se tra i 12 giovani indagati ci sono anche i loro molestatori. I fatti sono quelli dello scorso Capodanno in piazza Duomo dove (almeno) nove vittime sono state molestate e aggredite quando sullo sfondo si sentivano i rumori dei botti, nonostante in città fossero vietati. I "branchi" di ragazzi si trovavano in piazza per i festeggiamenti quando poco dopo la mezzanotte hanno iniziato ad accerchiare e aggredire alcune giovani donne: in un video pubblicato sulla pagina Facebook "Milanobelladadio" si vede una 19enne strattonata dal gruppo che ha provato anche a svestirla, in altre immagine diffuse da Alanews invece le vittime sono due ragazze straniere che sono state accerchiate e "schiacciate" contro una transenna dal "branco" mentre in lacrime gridavano aiuto. A due delle nove ragazze hanno abbassato anche i leggings e strappato il reggiseno. Ora gli agenti della Squadra Mobile di Milano sotto la guida di Marco Calì e coordinati dall'aggiunto Letizia Mannella sono nel pieno delle indagini. Non resta che rispondere a una domanda: chi sono gli aggressori?
Le perquisizioni a casa dei 18 presunti aggressori
Nella giornata di ieri 11 gennaio sono stati perquisiti 18 ragazzi, tra i 15 e 22 anni di età, tra Milano, Rozzano, Torino e Bergamo: sono 5 italiani, altri 5 italiani con origini straniere, 6 egiziani e 2 marocchini. Due degli indagati, due ragazzi di 22 e 19 anni, sono stati fermati oggi a Torino e Milano per l'alto rischio di fuga. Gli inquirenti hanno cercato nelle abitazioni gli stessi vestiti con cui erano immortalati gli aggressori nei video o nelle telecamere di sorveglianza della città. Per alcuni indumenti verrà chiesti anche il riconoscimento da parte delle vittime. Gli agenti hanno anche analizzato i video i social network dei possibili aggressori per cercare qualche riferimento utile alle indagini: dalle prime informazioni non sembrano ragazzi che frequentano il centro di Milano e, in alcuni casi, neanche la città. Sono arrivate da altre parti della Lombardia o addirittura da altre regioni per festeggiare il nuovo anno nel cuore meneghino. Altra certezza su cui si basano gli investigatori è che gli aggressori hanno agito in branco: "C'era chi teneva ferme le ragazze e chi abusava di lei, e poi se la passavano come bambole di pezza", spiega un inquirente al "Corriere della Sera". Intanto tra le vittime c'è chi tiene a precisare: "Spero che presto venga fatta giustizia". Le loro testimonianze sono utili alle ricerche.
Le scuse del sindaco Giuseppe Sala
Per le aggressioni di Capodanno il sindaco Giuseppe Sala ha chiesto scusa a nome suo e della città: "I colpevoli sono stati individuati in breve – ha detto in diretta il primo cittadino al Tg1 – come si è saputo gran parte del branco arriva da fuori Milano però è chiaro che il segnale che dobbiamo dare è che queste cose non possono accadere. Sono vicino alle ragazze e mi scuso a nome mio e della città, il Comune si costituirà parte civile nel processo e spero in pene severe". E poi ai cittadini promette di fare anche lui la sua parte per garantire le sicurezza: "C'è da fare molto sul lato sicurezza, che è fatta da uomini e donne in campo e da tecnologia. Porterò in giunta nei prossimi giorni una delibera per assumere 500 vigili, l'avevo promesso in campagna elettorale e spero che faccia lo stesso la Polizia di Stato: serve gente sul territorio".