Un bonus di 160 euro al mese alle donne per non abortire: polemiche sull’iniziativa di Iseo
Una mozione a "sostegno della vita nascente", ovvero un bonus (che potrebbe essere di 160 euro al mese, cifra che però è ancora da stanziare) per ogni donna che decide di non abortire. È quanto ha approvato lo scorso 30 settembre, dopo tre ore di seduta, il consiglio comunale del Comune di Iseo, in provincia di Brescia. Un voto a favore che ha fatto a meno però del sì dei consiglieri di minoranza del centrosinistra, che hanno lasciato l'aula. Nel dettaglio la mozione, presentata dall'assessore al Bilancio Giovanna Prati in veste di consigliera, parla di un "sussidio alla maternità che fornisca alla donna intenzionata ad abortire per cause economiche la possibilità di avvalersi". Per l'assessore si tratta di un "inno alla vita", impegnando ufficialmente il Comune a supportare le donne che non abortiscono attraverso il sostegno economico ai Centri per la vita e a progetti contrari all'aborto.
Iseo, bonus alle donne per non abortire
Una delle opzioni proposte in questo senso è rappresentata dal "Progetto Gemma", un programma attivo dal 1994 che si potrebbe occupare di stanziare i bonus a Iseo: se fosse scelto questo progetto, sarebbero dati 2.880 euro per diciotto mesi per un totale di 160 euro al mese. Come si legge su La Stampa, il compenso mensile verrà erogato durante gli ultimi sei mesi di gravidanza e per i successivi dodici dalla nascita del bambino. Non solo, oltre alle neo mamme posso chiedere il bonus anche le amministrazioni comunali con una cifra minima di 500 euro a bambino. La Prati poi ricorda che in 26 anni, attraverso il "Progetto Gemma sono state salvate 24mila vite". Ma c'è di più: il Comune di Iseo si è anche impegnato a stanziare dei fondi per supportare "associazioni e progetti operanti sul territorio che abbiamo istituito progetti di aiuto alla vita nascente, quali i Cav e Mpv".
Il centrosinistra ha lasciato l'aula e non ha votato la mozione
Ma l'opposizione di centrosinistra non ci sta: è così è uscita dall'aula dopo che la consigliera di maggioranza ha finto di leggere la mozione. Per la coalizione di minoranza si tratterebbe infatti di un pensiero "retrogrado, maschilista e intimidatorio". Ma la giunta di Iseo non si è fermata e si è impegnata anche a "mettere in atto – come si legge sulla mozione – campagne di informazione a donne e coppie che affrontino una gestazione difficile a causa di presunte malformazioni del feto. Ma anche sulle specifiche cure prenatali e sulle misure previste nel territorio di aiuto e supporto a chi già si trova nella stessa situazione".