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Irene Pivetti a Fanpage.it: “Guadagno mille euro al mese, vivo in un dormitorio e sono felice”

L’ex presidente della Camera non prende ancora il vitalizio e per il momento lavora a Monza in una cooperativa, ha uno stipendio di mille euro al mese e ci ha raccontato la sua nuova vita nel terzo settore. Intanto risulta ancora indagata per evasione fiscale.
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"Ho imparato a fare i cappuccini" sorride a metà intervista Irene Pivetti, 59 anni, la più giovane presidente della Camera arrivata sullo scranno più alto di Montecitorio nel 1994. Quasi trent'anni dopo Pivetti lavora in una cooperativa che ha da poco preso in gestione un ristorante sociale a Monza, nel quartiere San Fruttuoso: l'ex presidente si occupa della gestione, ma in un posto dove tutti si occupano di tutto capita di trovarla anche dietro al bancone del bar a fare caffè e cappuccini.

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Finita in un'inchiesta giudiziaria per evasione fiscale e autoriciclaggio – le indagini non si sono ancora chiuse e non c'è stato rinvio a giudizio – le sono stati sequestrati quasi 3 milioni e mezzo di euro. Pivetti ha iniziato a lavorare con una cooperativa da circa un anno e mezzo.

Quando un giornale locale si è occupato della riapertura del ristorante Smack, una giornalista ha parlato al telefono con la Pivetti scoprendo che si trattasse dell'ex presidente della Camera solo alla fine dell'intervista: "Che vivo con mille euro al mese è vero, il mio stipendio è questo, con la cooperativa prendiamo tutti questa cifra, non mi sento caduta per niente, sono molto contenta di quello che sto facendo, sono molto serena, problemi molto gravi li ho avuti e li sto avendo, non mi nascondo dietro a un dito".

Pivetti risiede nel dormitorio della cooperativa, "vivo in una normalissima stanza spartana, perché apriamo alle 6 e mezza la mattina e chiudiamo alle 22, mi è più comodo così". L'inchiesta giudiziaria "è stato più che un problema una tragedia, perché la mia reputazione, la mia azienda, la mia persona sono state quasi distrutte, ma adesso sto proprio bene, ho capito e deciso che quello non era l'atto finale della mia vita, la rappresentazione pubblica della vita di una persona è spesso falsata da tanti cliché".

"Ho lasciato la politica nel 2001 – racconta l'ex presidente della Camera – in quella legislatura sì capì che quella prima fase rivoluzionaria si era compiuta, ho deciso di non vivere di rendita e di rimettermi in discussione, sono diventata giornalista professionista e ho iniziato a lavorare".

Abbiamo fatto leggere a Pivetti alcuni commenti trovati in rete alla notizia del suo nuovo lavoro, che vanno dall'antipolitica a chi le augura di finire sotto un ponte: "Non ho mai chiesto compassione, non ho truffato lo Stato, non faccio la vittima, non ho rubato a nessuno e non prendo nessun vitalizio" (arriverà l'anno prossimo al compimento dei sessant'anni). "Internet è il luogo degli odiatori, io li ho da sempre, le critiche sono un'altra cosa".

Dai commenti sui social si passa invece alla vita reale e le chiediamo come viene vista dalle persone con cui lavora o da chi va nel suo ristorante: "All'inizio c'è curiosità, ma ci sono relazioni tranquille e amichevoli, ma non mi sento giudicata, sono tranquilla qui, le mie prime uscite stampa sono del 1990, sono una lungodegente dell'esposizione mediatica"

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