Invia 200 lettere l’anno a personaggi illustri: da Mattarella al Papa, gli “amici di penna” di Lorenzo
Un tempo Lorenzo Pellegrini lavorava in aeroporto, dove sognava di prendere tutti gli aerei in pista e partire per viaggi emozionanti. Poi, una volta andato in pensione, ha iniziato a viaggiare in modo diverso. Con la carta e con la penna, scrivendo a tutti i personaggi illustri che popolano riviste, giornali e web. Dal 1995 ha collezionato ben settemila "amici di penna".
La prima lettera a Papa Giovanni Paolo II
“Nel 1995 – racconta Lorenzo Pellegrini a Fanpage.it – mi sono imbattuto in un articolo su Papa Giovanni Paolo II e ho deciso di scrivergli. Non mi aspettavo nulla, invece dopo un mese è arrivata la risposta da parte della segreteria del Vaticano: era evidente che il Papa avesse letto la lettera, perché faceva riferimento con esattezza a quanto gli avevo scritto. Da lì è cominciata questa mia passione epistolare”.
“Ho scritto a tutti: cardinali, papi, vescovi, politici italiani e esteri, reali da ogni parte del mondo”, dice con orgoglio Lorenzo, “Invio circa 200 lettere all’anno e per il 70 per cento ottengo risposta. Scrivo ancora con carta e penna, senza punteggiatura perché mi dà il senso di libertà sapere che uno si può fermare dove vuole. Poi non rileggo mai, altrimenti correggerei, chiudo la busta e invio subito”.
La lettera di Benedetto XVI e il libro della Allende
“La lettera che mi ha colpito di più – commenta Lorenzo – è quella che scrissi diversi anni fa a Benedetto XVI: mi confidavo su una situazione familiare che mi preoccupava parecchio, lui mi rispose che le cose si sarebbero sistemate e dopo due o tre mesi la sua promessa si avverò. Anche la risposta di Isabel Allende – continua Pellegrini – è una di quelle che ho maggiormente apprezzato. Le scrissi quando Pinochet fu arrestato nel Regno Unito per felicitarmi del fatto che lei potesse tornare finalmente in Cile e in cambio arrivò a casa mia un libro della scrittrice, ‘D’amore e ombra’, con il suo autografo e una dedica”.
I politici italiani e Fidel Castro
Ricco anche il parterre politico. “In questi anni sono entrato in contatto con duecento politici italiani – assicura Lorenzo -: Andreotti, Colombo, Berlusconi, Bertinotti, Rita Levi Montalcini e tutti i presidenti della Repubblica da Cossiga a Mattarella. Quest’ultimo è l’unico che risponde personalmente. Scrivo loro le mie opinioni, positive o negative, su ciò che fanno”. Il postino di Lorenzo lavora anche per l’estero: “Quello che mi ha stupito di più è stato Fidel Castro, mi ha risposto con una cartolina del Palazzo della Revólucion e un ringraziamento”.
Dalai Lama, presidenti Usa, re e regine
Qualcuno però non ha risposto. “Ho scritto quattro volte al Dalai Lama, ma non ho mai ottenuto risposta – si rammarica Lorenzo -, però non intendo arrendermi. Anche i presidenti degli Stati Uniti, da Clinton a Biden, non mi hanno mai risposto, in compenso sono entrato in contatto con tutti i reali d’Europa e la regina Elisabetta mi ha scritto sette volte”.
Il museo nato con un sotterfugio
Oggi nella casa di Lorenzo c’è un vero e proprio museo epistolare, nato in realtà con un sotterfugio: “Ho sempre collezionato francobolli – spiega Pellegrini -, così all’inizio quando ricevevo le risposte tagliavo quelli e buttavo via le missive. Mia moglie non approvava e mi incitava a tenerle, ma a me non sembrava necessario. Lei però, di nascosto, le ha conservate per circa vent’anni e ha fatto bene, perché ultimamente ho iniziato a tenerle via anche io, insieme alle fotografie e alle cartoline che spesso mi mandano le personalità a cui scrivo”.
“Non vi chiedevate perché il postino suona così spesso?”
Lorenzo ha anche dei figli, che non si sono accorti della passione del padre fino a poco tempo fa, quando il signore dalla felice penna è stato ospite in tv da Giancarlo Magalli: “Solo allora hanno capito – ride Lorenzo -, ma io mi sono chiesto: non avevate notato che il postino era sempre qui?"