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Investì e uccise il vigile Savarino, esce dal carcere il 26enne arrestato la scorsa estate per furto

È stato scarcerato e continuerà a scontare la sua pena per furto a casa Remi Nikolic, il ragazzo che il 12 gennaio del 2012, alla guida di un suv, aveva travolto e ucciso l’agente di polizia Nicolò Savarino. Per lui si erano riaperte le porte del carcere quando lo scorso luglio era stato fermato insieme a un coetaneo e un altro ragazzo di 23 anni per aver messo a segno alcuni furti in appartamento nelle vie centrali di Milano.
A cura di Giorgia Venturini
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Potrà continuare a scontare la sua pena per furto a casa della madre Remi Nikolic, il ragazzo che il 12 gennaio del 2012, alla guida di un suv, aveva travolto e ucciso l'agente di polizia Nicolò Savarino. All'epoca dei fatti il giovane era ancora minorenne: dopo 5 anni e mezzo di carcere i giudici avevano accolto la richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali. Qualche anno dopo però per lui si erano aperte di nuovo le porte dalla casa circondariale: lo scorso luglio Remi Nikolic, oggi 26enne, è stato fermato insieme a un coetaneo e un altro ragazzo di 23 anni per aver messo a segno alcuni furti in appartamento nelle vie centrali di Milano. Il banda dei tre ragazzi agiva di notte raggiungendo gli appartamenti arrampicandosi sulle grondaie o calandosi dai tetti, come una sorta di acrobati. I furti erano stati commessi tra febbraio e marzo: il reato sarebbero stato commesso tra febbraio e marzo dello scorso anno e avrebbero fruttato ai tre giovani, tutti con precedenti, un bottino di circa 200mila euro tra contanti, gioielli, orologi di marche famose e anche lingotti d'oro.

Confermati i domiciliari a casa della madre

Ora al 26enne sono stati confermati i domiciliari in casa della madre perché "si può formulare una prognosi favorevole circa la spontanea osservanza della misura richiesta", come si legge nel provvedimento a firma della giudice Orsola De Cristofaro della II sezione penale del Tribunale e riporta il quotidiano La Repubblica. Nikolic però non potrà comunicare con gli altri membri del gruppo. Solo qualche ora prima il legale del ragazzo aveva chiesto di patteggiare tre anni nel processo per furto, mentre gli altri due complici hanno chiesto di patteggiare 2 anni e 4 mesi.

I furti messi a segno pochi giorni dopo aver scontato la condanna per omicidio

Il giovane aveva messo a segno i furti appena 11 giorni dopo aver finito di scontare la sua condanna per l'omicidio dell'agente Savarino soltanto lo scorso febbraio, dopo essere stato condannato in via definitiva a 9 anni e 8 mesi per quell'investimento mortale in via Varè, zona Bovisa. Soltanto pochi giorni dopo aver terminato la misura alternativa a cui era sottoposto, il giovane avrebbe dunque immediatamente ripreso l'attività criminale.

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