Intesta a prestanomi ville storiche da milioni di euro: imprenditore condannato a 13 anni per riciclaggio
È arrivata la condanna in via definitiva per un imprenditore bresciano ritenuto responsabile per i reati di associazione per delinquere, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, indebita compensazione e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.
I giudici della Corte di Cassazione hanno confermato anche la misura di prevenzione patrimoniale per 8.600.00o euro "in quanto ritenuto fiscalmente pericoloso a partire dal 2004, in considerazione del curriculum criminale caratterizzato da una pluralità di reati di natura fiscale e contro il patrimonio", come spiega in una nota la Guardia di Finanza di Brescia che ha seguito le indagini.
I militari del G.I.C.O di Brescia erano riusciti a ricostruire la sproporzione economica tra le spese dell'arrestato e della sua famiglia rispetto alla disponibilità dichiarata. Le Fiamme Gialle hanno quindi individuato "le operazioni giuridiche, finanziarie e patrimoniali volte a creare fittizie intestazioni di beni, così da schermare le reali disponibilità patrimoniali del proposto, consistenti in immobili di pregio storico del valore di oltre 4 milioni di euro, opere d’arte, beni d’arredo e orologi di lusso dal valore indicativo di circa 2 milioni di euro, due veicoli e disponibilità finanziarie per un ammontare superiore a 2.600.000 euro". Tutti i beni dell'imprenditore da milioni e milioni di euro sono stati posti sotto sequestro e ora si procederà con la confisca.