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Difende una 23enne da un’aggressione e resta ferito: chiesti 12 anni per l’accoltellatore

Chiesti 12 anni di carcere per l’uomo che lo scorso 6 aprile ha accoltellato 6 persone in zona stazione Centrale a Milano, fra cui l’uomo che è intervenuto per difendere una ragazza dall’aggressione.
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Nella giornata di ieri, martedì 12 dicembre, si è svolta presso il Tribunale di Milano un'udienza del processo contro Abrahman Rhasi, il 24enne che lo scorso 6 marzo ha accoltellato sei persone nei pressi della stazione centrale di Milano. Il Pubblico Ministero ha chiesto per lui 12 anni di carcere, che si riducono a 8 visto che l'imputato ha scelto la formula del rito abbreviato. Fra le parti civili del processo c'è anche Francesco Micciantuono, un macellaio che in quell'occasione intervenne per difendere una ragazza assalita da Rhasi con un taglierino in mano.

Accoltella 6 persone in stazione centrale: chiesti 12 anni di carcere

Il giudice ha fissato la prossima udienza per la discussione finale per il 17 gennaio 2024, ma intanto la richiesta del pubblico ministero, al termine della sua requisitoria, è stata depositata: secondo il sostituto procuratore di Milano, Abrahman Rhasi dovrà essere condannato a 12 anni di reclusione, che saranno poi ridotti a 8 anni di carcere effettivo vista la scelta di ricorrere al rito abbreviato che prevede uno sconto di un terzo della pena.

L'imputato è il giovane di origini marocchine che la sera del 6 marzo ha accoltellato sei persone nei pressi della stazione centrale. La prima aggressione si era verificata intorno alle 17,30 nel sottopasso Mortirolo. Rhasi ha poi vicinato altri passanti, soprattutto donne, per rapinarle con un coltello in mano. La seconda è andata in scena in via Gluck, poi ancora in via Sammartini e l'ultima in viale Brianza.

Il luogo dell'aggressione in viale Brianza
Il luogo dell'aggressione in viale Brianza

Una volta fermato dagli agenti della Polizia di Stato, l'uomo disse al Giudice per le indagini preliminari di non ricordare più nulla di quanto accaduto in quanto era sotto effetto di sostanze stupefacenti. Tuttavia la perizia psichiatrica, richiesta dalla difesa, ha confermato la sua capacità di intendere e di volere e quindi non solo è sotto processo ma potrà anche essere condannato.

Fra le parti civili l'uomo che intervenuto per difendere una donna

Francesco Micciantuono
Francesco Micciantuono

Quel giorno ci fu anche un "eroe" che decise di intervenire per difendere una delle donne aggredita. Si tratta di Francesco Micciantuono, ex paracadutista dell'Esercito Italiano oggi macellaio di professione, barese di nascita ma a Milano dal 1986. Il 6 marzo si trovava in un bar in viale Brianza e ha visto una ragazza di 23 anni venire aggredita e ha deciso di aiutarla: "Ho sentito le grida d'aiuto, non so che mi è scattato, sono intervenuto".

Il risultato è stato che la giovane (ancora grata all'unica persona che l'ha aiutata) è stata ricoverata in codice giallo e lui in codice rosso, perché ha rimediato una coltellata al braccio destro e la frattura dello scafoide. Nonostante questo Micciantuono racconta a Fanpage.it: "Lo rifarei ancora, se qualcuno ha bisogno di aiuto intervengo". Intanto però ha dovuto affrontare non pochi problemi sul lavoro ("con il mestiere che faccio, quando sforzo il braccio mi devo fermare", aveva spiegato tempo fa) e ora dovrebbe anche pagarsi le spese legali. "La ragazza poteva essere mia figlia, ma le istituzioni mi hanno lasciato solo. Ho trovato un avvocato che si è preso a cuore il mio caso ma chi risarcirà i miei danni e le spese mediche?"

L'avvocato Domenico Musicco, presidente della associazione vittime incidenti stradali e sul lavoro, si è infatti offerto di difenderlo gratuitamente, ma lancia l'allarme: "Già nella scorsa legislatura ho proposto di istituire un vero e proprio fondo per le vittime dei reati simile a quello per le vittime della strada. Ad oggi le vittime secondarie di femminicidio orfani e congiunti di vittime della violenza nei casi più gravi percepiscono indennizzi modestissimi dopo procedure estenuanti. Francesco non rientra neppure in questa categoria di vittime e dovrebbe pagarsi tutto da solo".

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"Lo Stato deve intervenire a coprire almeno le spese e i danni. Ripresenterò la mia proposta al nuovo Governo. È una questione di civiltà", promette l'avvocato Domenico Musicco.

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