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Interviene per difendere la sorella e uccide il cognato a pugni: 35enne condannato a 12 anni e 8 mesi

Mario Pier Rodriguez Arteaga è stato condannato a 12 anni e 8 mesi per omicidio volontario dal Tribunale di Pavia. Il 35enne, ad aprile dell’anno scorso, aveva ucciso il cognato con una raffica di pugni.
A cura di Enrico Spaccini
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È stato condannato a 12 anni e 8 mesi di carcere, in rito abbreviato, Mario Pier Rodriguez Arteaga. Secondo la Corte d'Assise del Tribunale di Pavia, il 35enne sarebbe responsabile dell'omicidio volontario del compagno di sua sorella, ovvero suo cognato, Angel Mejla Albaredo ucciso al culmine di una lite familiare a Vigevano (in provincia di Pavia) nella notte tra il 20 e il 21 aprile 2023. Stando a quanto ricostruito dalle indagini, Arteaga sarebbe intervenuto nella discussione tra i due e, dopo che il 28enne ha tirato un televisore contro la ragazza, avrebbe colpito il giovane con una raffica di pugni fino a fargli perdere conoscenza e provocandone la morte.

La lite in casa e l'omicidio di Mejla Albaredo

Nella tarda serata del 20 aprile, in un'abitazione di via Piave a Vigevano, era scoppiata una lite tra una ragazza e il suo compagno 28enne. Questo avrebbe lanciato contro di lei un televisore, provocando la reazione di suo fratello. Arteaga, vedendo quella scena, si sarebbe scagliato contro Mejla Albaredo colpendolo con una raffica di pugni fino a fargli perdere conoscenza.

Mentre i presenti cercavano di soccorrere il 28enne, Arteaga aveva provato a fuggire a piedi nascondendosi nel box di un palazzo del centro storico. Poco dopo, però, si sarebbe tradito con una telefonata alla sorella.

Per l'accusa, Arteaga ha colpito per uccidere

Secondo la pubblica accusa, rappresentata dal magistrato Andrea Zanoncelli, Arteaga quella sera avrebbe agito con l'intento di uccidere il rivale. Per questo motivo, ha chiesto per l'imputato la condanna a 15 anni di carcere, partendo da una pena di 21 anni a cui sono stati applicati i benefici del rito abbreviato.

La Corte d'Assise di Pavia, però, lo scorso venerdì 15 novembre ha deciso di condannare Arteaga a 12 anni e 8 mesi di carcere, riconoscendogli l'attenuante di aver commesso l'omicidio nel tentativo di difendere la sorella. Alla madre della vittima è stata riconosciuta una provvisionale di 280mila euro.

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