Interrogati i carabinieri che hanno accoltellato un pusher: non spiegano perché erano nel boschetto della droga
Si sono conclusi gli interrogatori di garanzia a carico dei due carabinieri accusati del tentato omicidio di un extracomunitario accoltellato nella notte tra venerdì 5 e sabato 6 luglio a Castiglione Olona (in provincia di Varese). Il brigadiere di 32 anni, in servizio presso la Stazione di Malnate, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Sarebbe lui l'esecutore materiale delle coltellate con cui è stato ferito il presunto pusher nei pressi di un boschetto, rinomato per essere zona di spaccio. Agli inquirenti aveva detto di essere intervenuto per difendere il collega. L'appuntato 28enne, invece, dipendente della Compagnia di Luino e in forza alla Stazione di Cuvio, avrebbe fornito la sua versione dei fatti. Per entrambi è stato convalidato il fermo, anche se il gip si è riservato circa la misura cautelare da applicare.
L'accoltellamento dell'uomo, di cui non è ancora nota l'identità, è avvenuto nella notte tra il 5 e il 6 luglio nei pressi di via fratelli Rosselli a Castiglione Olona. A colpirlo sarebbero stati i due carabinieri, fermati in meno di 24 ore dai colleghi della Compagnia di Varese coordinati dal pm Lorenzo dalla Palma. Condotti al carcere Miogni, nella mattinata del 9 luglio si sono presentati davanti al gip Marcello Buffa del Tribunale di Varese per l'interrogatorio di convalida del fermo.
Il brigadiere 32enne, difeso dall'avvocato Fabio Fiore, si è avvalso della facoltà di non rispondere. "Aveva già parlato agli inquirenti", ha spiegato il suo legale una volta uscito dal carcere. Il militare, infatti, in un primo momento avrebbe ammesso di aver colpito quell'uomo con il coltello per difendere il collega.
Quest'ultimo, appuntato di 28 anni e difeso dall'avvocato Bruno Stefanetti, ha fornito la sua versione dei fatti. "Ha chiarito la sua posizione", ha detto il suo legale, "posso dire che a un certo punto si è sentito minacciato".
Resta, invece, ancora un mistero il perché i due militari si trovassero a quell'ora della notte, fuori servizio, in una zona conosciuta per essere rifugio di spacciatori. Durante le perquisizioni, inoltre, sarebbe stato sequestrato il coltello usato dal 32enne e alcune somme di denaro. Il gip, intanto, ha convalidato il fermo per entrambi, ma si è riservato circa la misura cautelare da applicare. I militari sono stati sospesi dal servizio e restano in carcere.