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Ultime notizie sull'omicidio di Laura Ziliani

Integro e in parte mummificato: il corpo di Laura Ziliani è un altro mistero nel giallo di Temù

Lo stato nel quale è stato ritrovato il corpo di Laura Ziliani è un altro mistero nel giallo sulla morte della 56enne di Temù. Il cadavere di Laura, trovato nel fiume Oglio tre mesi dopo la sua scomparsa, era quasi integro, senza ferite né segni di morsi di animali e in parte “corificato”: un processo simile alla mummificazione. Per la morte di Laura sono in carcere due delle sue tre figlie e il fidanzato della maggiore: ma continuano a trincerarsi in un inquietante silenzio.
A cura di Francesco Loiacono
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Quasi integro, senza ferite né segni di morsi di animali. E in parte "corificato": un processo simile alla mummificazione per cui la pelle dei cadaveri assume un aspetto simile al cuoio. Il corpo di Laura Ziliani, l'ex vigilessa di Temù trovata morta lo scorso 8 agosto e per il cui omicidio sono accusate due delle sue tre figlie e il fidanzato della maggiore, è un giallo nel giallo. A concentrarsi sullo stato della salma al momento del ritrovamento è stata la trasmissione tv "Quarto grado", che ha rivelato qualche dettaglio in più. Il corpo di Laura Ziliani era stato ritrovato tre mesi dopo la sua scomparsa in un tratto del fiume Oglio: Laura era seminuda, senza reggiseno, parzialmente coperta da uno strato di sabbia. "Una sepoltura anomala, a prima vista poco compatibile con lo stato di conservazione del corpo", spiega il servizio della trasmissione televisiva condotta da Gianluigi Nuzzi.

Il dettaglio del piede "corificato" di Laura: cosa potrebbe voler dire

C'è però un altro dettaglio che potrebbe dire qualcosa relativamente a come il corpo potrebbe essere stato "conservato" dalle tre persone accusate dell'omicidio e dell'occultamento del cadavere. Il piede destro di Laura era infatti corificato: la pelle si è trasformata in cuoio e questo processo, spiega Quarto grado, si riscontra in cadaveri chiusi in casse metalliche. Ma perché solo il piede destro presentava tracce di questo processo? Dove è stato nascosto il cadavere di Laura? E come è stata uccisa, precisamente? Sono ancora tutte domande senza risposta. Silvia e Paola Zani e Mirto Milani, accusati di aver ucciso la donna per gestirne il patrimonio, restano trincerati dietro un inquietante silenzio in carcere. E così sono le indagini degli inquirenti a dover cercare delle risposte: potrebbero arrivare dalle analisi dei Ris sui vestiti che sono stati trovati in momenti diversi, e non si sa se appartengano all'ex vigilessa o siano stati artatamente fatti trovare dai tre indagati. O ancora, alcune risposte alle domande potrebbero essere in quei materassi gettati in discarica da Silvia e Paola Zani proprio la mattina della scomparsa della madre Laura, l'8 maggio. Di certo il mistero della morte della 56enne di Temù presenta ancora tanti punti oscuri.

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