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Insegna da mesi in una scuola pubblica, ma non viene pagata: “Stanno calpestando un mio diritto”

Una quarta insegnante ha spiegato a Fanpage.it di non aver ricevuto alcuno stipendio per cinque mesi: “È stato calpestato un nostro diritto sacrosanto”.
A cura di Ilaria Quattrone
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C'è una quarta insegnante che non ha ancora ricevuto alcuno stipendio per il periodo di supplenza svolto in una scuola di Busto Arsizio (Varese). Dopo il racconto di due colleghe, arrivate dalla Sicilia o dalla Puglia, costrette a vivere a casa di amici perché non riescono a pagare un affitto e di una terza che con enorme difficoltà riesce a mantenere la figlia di dodici anni, anche lei ha spiegato a Fanpage.it come a tutte loro sia stato negato un diritto costituzionale.

"Il mio contratto è partito il 13 ottobre e si è concluso giovedì 29 febbraio. Non ho ricevuto alcun stipendio, nemmeno la tredicesima mensilità. Mi rendo conto che la mia situazione è diversa da quella delle mie colleghe. Mio marito infatti ha un lavoro e ho due figli adolescenti. A differenza loro quindi ho altre entrate economiche. Ciò non toglie però il fatto che ci sia stato negato un diritto costituzionale. Siamo lavoratrici che hanno sempre svolto il proprio incarico: io non ho mai fatto un'ora di assenza. Ho portato a termine il mio impegno e contratto per me stessa e perché tengo alla mia dignità", ha precisato.

I mancati pagamenti sono strettamente collegati a un problema interno all'istituto scolastico. Il ministero, infatti, ha sbloccato i fondi destinati agli insegnanti che hanno contratti a breve termine e ricevono gli incarichi attraverso le messe a disposizione. La scuola però non avrebbe autorizzato il pagamento: "È stato calpestato un diritto sacrosanto. Per me non è la prima esperienza di insegnamento, ma una cosa simile non mi è mai capitata. Ho lavorato per scuole pubbliche, per aziende e anche da libera professionista.

In passato ho lavorato per un anno intero con un contratto simile a quello che ho avuto in questi cinque mesi, ma non ho mai avuto alcun problema". Stando ai conti che la docente ha svolto, le spetterebbero "più o meno novemila euro lordi".

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