Inquinamento in Lombardia, il lockdown non ha migliorato la qualità dell’aria: i dati delle province
La qualità dell'aria in Lombardia, su base pluriennale, è in miglioramento. Nonostante questo però continuano a registrarsi nell'aria livelli elevati di particolato. Stando ai dati forniti da Arpa Lombardia, nel 2020 la provincia di Milano ha superato la media giornaliera di cinquanta microgrammi per metro cubo di Pm10 ben novanta volte. Nel 2019 invece si era fermata a 72 giorni.
La situazione migliora rispetto al 2006
Il limite fissato dalla normativa italiana ed europea è di 35 giorni. Questo significa che il capoluogo meneghino continua a essere oltre la soglia consentita. Un miglioramento però esiste. Rispetto al 2006, infatti, l'aria è nettamente migliorata: in quell'anno la città di Milano aveva superato il limite per ben 149 giorni. E anche se i livelli di particolato nell'aria risultano essere ancora elevati, diminuiscono quelli di biossido di azoto. I pm2.5 hanno infatti superato poche volte i limiti consentiti mentre sia il benzene, che il monossido di carbonio che il biossido di zolfo sono ampiamente sotto la soglia. Il lockdown quindi non avrebbe portato a una significativa diminuzione dei giorni di superamento del valore limite giornaliero.
I dati provincia di provincia
Nel dettaglio, la città che ha superato più volte la media giornaliera di cinquanta microgrammi per metro cubo di particolato è Milano. Il capoluogo meneghino ha superato il limite ben novanta volte. Seguono poi Cremona che lo ha superato 78 volte, Mantova e Monza che si fermano a quota 66, Pavia che lo ha superato 64 volte, Brescia 62 volte, Lodi che lo ha oltrepassato per 59 volte, Bergamo e Como per 46 volte, Varese per 25 volte, Lecco per 24 e Sondrio solo sette volte. Rispetto allo scorso anno, sono aumentati i capoluoghi di provincia che hanno superato il limite fissato a 35 giorni: nel 2019 infatti erano solo sette mentre nel 2020 sono saliti a nove.