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Ingoia un uovo d’anatra e rischia di morire: salvato in extremis dai dottori del San Paolo di Milano

Un uomo di 40 anni ha rischiato di morire per aver fatto indigestione di uova d’anatra.
A cura di Filippo M. Capra
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Un uomo di 40 anni ha rischiato di morire per aver fatto indigestione di uova d'anatra. Il paziente è stato ricoverato d'urgenza nella notte di sabato scorso al pronto soccorso dell'ospedale San Paolo di Milano dove è stato salvato in extremis grazie ad un'operazione di chirurgia robotica.

Fa indigestione di uova d'anatra e rischia di morire: salvato in extremis

Il 40enne è stato preso in cura immediatamente dal personale medico della struttura che, dopo un'accurata analisi ad hoc, ha optato per l'intervento con l'ausilio del robot chirurgico. La decisione di avvalersi del macchinario è arrivata per via della difficoltà di rimuovere manualmente l'uovo per via endoscopica. Il robot ha operato una frammentazione endoscopica dell'uovo spingendolo fino alla cavità gastrica. Così facendo, i dottori sono riusciti a liberare l'esofago cervicale del 40enne. Il tutto è avvenuto senza alcuna incisione chirurgica.

L'uovo conteneva l'embrione quasi del tutto formato

Dopo l'operazione, il 40enne è stato trattenuto qualche giorno in osservazione prima di essere dimesso in ottime condizioni di salute. L'uovo d'anatra ingerito dal paziente è il "Balut" ed è un tipo piatto di Paesi del sud est asiatico. Si tratta di un uovo d'anatra fecondato e bollito insieme al guscio poco prima della schiusa, quando l'uccello è sostanzialmente formato. Ingoiando l'uovo, quindi, lo scheletro dell'anatroccolo, calcificatosi per via delle alte temperature durante la cottura, è rimasto incastrato nell'esofago del 40enne.

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