Infermiera 30enne tamponata sulla Paullese, i medici dichiarano la morte cerebrale per Anastasia Anishchenko
Per Anastasia Anishchenko i medici dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo dove era ricoverata da una settimana è stata dichiarata la morte cerebrale. La 30enne, che lavorava come infermeria all'ospedale di Crema, era stata soccorsa lungo la Paullese 415 a Monte Cremasco dopo che era stata tamponata da un 47enne.
Le condizioni della giovane donna di origini ucraine e residente a Boffalora d'Adda erano apparse gravi, ma non disperate. Con il passare delle ore, però, sono peggiorate al punto da obbligare un'operazione alla testa nello stesso pomeriggio del 20 giugno. I test specifici a cui è stata sottoposta due giorni fa, però, hanno dato esito negativo circa le attività cerebrali di Anishchenko.
L'incidente lungo la Paullese
L'incidente si è verificato poco prima delle 7 di mattina di martedì 20 giugno. Anishchenko stava guidando verso l'ospedale di Crema dove lavorava da qualche anno come infermiera. La 30enne, però, si era fermata all'altezza di Monte Cremasco con le quattro frecce tra le due carreggiate per un motivo ancora non chiaro, probabilmente aveva accusato un malore.
All'improvviso, un 47enne residente in provincia di Milano si è scontrato con la sua Fiat 500 X contro quella Renault Clio ferma. Lui è rimasto illeso, mentre la giovane donna è stata trasportata in eliambulanza al Papa Giovanni XXIII.
L'operazione alla testa e il peggioramento delle condizioni
Proprio durante il volo, le condizioni della 30enne che apparivano gravi ma non critiche sono peggiorate. Per questo motivo, i medici avevano deciso di sottoporla a una delicata operazione alla testa quello stesso pomeriggio.
Nei giorni successivi le sue condizioni non sono mai migliorate quanto avrebbero dovuto. Due giorni fa i medici hanno sottoposto l'infermiera a test specifici per rilevare l'attività cerebrale. Tuttavia, questi hanno dato esito negativo e i dottori non hanno potuto far altro che comunicare la morte cerebrale di Anishchenko.