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Individuata l’automobilista che ha travolto e abbandonato Luisa Spreafico: è indagata per omicidio stradale

La polizia locale ha individuato e denunciato a piede libero la 62enne che lo scorso 24 giugno ha travolto e abbandonato Luisa Spreafico, deceduta in ospedale 2 giorni dopo. La donna ha detto di essere scappata perché in preda al panico.
A cura di Enrico Spaccini
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Luisa Spreafico (foto da Facebook'
Luisa Spreafico (foto da Facebook'

È stata individuata l'automobilista che avrebbe travolto e abbandonato sul ciglio della strada Luisa Spreafico, la 69enne deceduta ieri, 26 giugno, all'ospedale Manzoni di Lecco. Si tratterebbe di una 62enne che ora è indagata dalla Procura di Lecco con l'ipotesi di reato di omicidio stradale aggravato.

L'incidente che ha portato alla morte di Luisa Spreafico

La 62enne stava guidando la sua auto lungo via per Colle Briana, nella frazione Bartesate di Galbiate, quando poco dopo le 10:30 di lunedì 24 giugno avrebbe urtato Spreafico facendola sbalzare sotto il guardrail. L'automobilista, poi, si sarebbe allontanata senza chiamare i soccorsi,

A dare l'allarme sono stati alcuni passanti. La 69enne, però, era in condizioni gravissime. Nonostante l'intervento chirurgico a cui è stata sottoposta, è deceduta due giorni dopo il suo ricovero, il 26 giugno. La notizia della sua morte ha sconvolto la comunità dove Spreafico era molto conosciuta e attiva, sia nella vita parrocchiale sia nel Movimento Terza Età di cui era presidente.

La 62enne è scappata in preda al panico

La polizia locale, in collaborazione con i carabinieri della caserma di Olginate, sono riusciti a identificare la 62enne anche grazie alle numerose testimonianze raccolte. La Procura di Lecco si sta ancora occupando degli ultimi accertamenti.

Nelle prossime ore dovrebbero arrivare i risultati dell'esame autoptico che è stato disposto dall'autorità giudiziaria e che verrà eseguito sulla salma di Spreafico. Intanto, la 62enne è stata denunciata a piede libero per omicidio stradale, aggravato dall'omissione di soccorso. Pare che dopo l'incidente sia fuggita perché in preda al panico e, una volta rintracciata, avrebbe ammesso le sue responsabilità.

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