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Indagini sul treno deragliato, capotreno e macchinista erano al bar: “Non potevano abbandonarlo”

Non avrebbero potuto abbandonare il loro treno, nemmeno durante la sosta in stazione, invece erano al bar per fare una pausa. Gli inquirenti della Procura di Monza indagano sul comportamento del macchinista e del capotreno del convoglio che è deragliato alla stazione di Carnate dopo aver percorso quasi 10 chilometri a motore spento e senza conducente. Trenord ha sospeso in via cautelare i due lavoratori, cui è stato offerto un servizio di assistenza psicologica per superare lo choc.
A cura di Simone Gorla
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Erano al bar per una pausa, ma non avrebbero potuto abbandonare il loro treno, nemmeno durante la sosta in stazione. Il macchinista e il capotreno del convoglio deragliato ieri mattina a Carnate, in Brianza, dovranno spiegare agli inquirenti della Procura di Monza che indagano per disastro ferroviario colposo perché si erano allontanati dal loro posto, in violazione dei propri doveri di sorveglianza del convoglio.

Indagini sul disastro ferroviario di Carnate

Dopo il sequestro del locomotore del mezzo, finito su un binario morto dopo aver percorso quasi 10 chilometri a motore spento e senza conducente, spinto dalla forza di gravità lungo un tratto in lieve discesa, le verifiche degli investigatori delle polfer, coordinati dal procuratore di Monza Claudio Gittardi e dal pm Michele Trianni, si concentrano sul comportamento dei lavoratori.

Sospesi i due lavoratori, macchinista è sotto choc

Né il capotreno né il macchinista erano presenti quando il treno si è rimesso in marcia da solo, con a bordo un unico passeggero, rimasto lievemente contuso, perché erano scesi per una pausa. Il capotreno è stato sentito dagli inquirenti nella giornata di mercoledì. I macchinista, sotto choc, non è ancora stato sentito. Trenord intanto ha deciso di sospendere in via cautelare i due ferrovieri, cui è stato offerto un supporto psicologico per superare il trauma.

Dubbi sul treno "vecchio" e senza sistema frenante di emergenza

La prima ipotesi degli inquirenti è che il macchinista non abbia inserito il freno, nel momento in cui ha spento il motore per la sosta in stazione. Un'azione indispensabile su quel tipo di convoglio, un vecchio modello in servizio da decenni. Si indaga per capire se ci fosse o meno a bordo un sistema frenante di emergenza e se questo poteva essere attivato una volta spento il sistema. Il fascicolo resta per ora a carico di ignoti. Intanto il traffico sulla linea tra Milano e Lecco è ripreso, anche se su un binario solo.

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