Indagini su Mario Venditti, il procuratore che indagò sul delitto di Garlasco e Adriatici: “Non ne so niente”

"Non ne so nulla". È il commento all'AGI dell'ex procuratore di Pavia Mario Venditti in relazione agli accertamenti nei suoi confronti che, secondo quanto rivelato da Il Giornale, starebbe svolgendo la Procura di Brescia (competente per i reati commessi da magistrati pavesi). Il nuovo procuratore di Pavia Fabio Napoleone e i suoi pm starebbero infatti rileggendo in profondità buona parte degli atti compiuti prima del loro arrivo, quando a guidare l'ufficio c'era il procuratore Mario Venditti.
Il magistrato, che mentre indagava sul caso dell'assessore Adriatici era finito al centro delle polemiche per dei messaggi scambiati con il leghista e nel 2017 aveva deciso di archiviare la prima indagine su Andrea Sempio per il delitto di Chiara Poggi a Garlasco oggi è in pensione, ed è stato nominato presidente del Casinò di Campione d'Italia.
Ma per chi indaga oggi, proprio Venditti sarebbe stato al vertice di una dubbia gestione dei fondi a disposizione della Procura di Pavia, soprattutto per quanto riguardava le intercettazioni telefoniche, insieme a una squadra di collaboratori fidati. Un "sistema particolarmente radicato" che, stando ai sospetti degli inquirenti, per anni a Pavia avrebbe legato magistrati, politici, imprenditori e carabinieri.
Non solo caso Garlasco, insomma. Sempre secondo Il Giornale, l'inchiesta su Venditti sarebbe partita da un'altra indagine che nel novembre scorso aveva portato la Guardia di finanza ad arrestare due carabinieri che all'epoca della gestione Venditti ricoprivano ruoli di primo piano: il comandante del nucleo investigativo Maurizio Pappalardo e il maresciallo Antonio Scoppetta, in servizio proprio alla sezione di polizia giudiziaria della Procura.