Indagato il braccio destro di Alberto Genovese, Daniele Leali: avrebbe fornito la droga per le feste
L'uomo ritenuto il "braccio destro" di Alberto Genovese, Daniele Leali, è indagato dalla procura di Milano. Leali, che al momento si trova a Bali ed è atteso in Italia per il 19 dicembre, secondo gli inquirenti avrebbe fornito la droga che circolava durante le feste a "Terrazza sentimento", il lussuoso appartamento nel centro di Milano di proprietà di Alberto Genovese, dove lo scorso 10 ottobre l'imprenditore digitale avrebbe drogato e stuprato una ragazza di 18 anni.
Leali è accusato di detenzione di droga ai fini di spaccio
Detenzione di droga ai fini di spaccio è l'accusa di cui deve rispondere Leali, che finora non risultava iscritto nel registro degli indagati e che subito dopo l'arresto di Genovese, ai primi di novembre, era volato a Bali per motivi lavorativi, negando tutte le accuse nei suoi confronti e sottolineando di non essere coinvolto nella vicenda giudiziaria per cui Genovese è finito in carcere. Le indagini sul presunto stupro si stanno però allargando, sia per quanto riguarda le violenze sessuali contestate a Genovese – sono diventati tre gli episodi contestati, tra Milano e Ibiza – sia sul fronte delle persone coinvolte. Oltre a Genovese negli scorsi giorni era stata indagata infatti anche l'ex fidanzata, che secondo alcune delle presunte vittime era presente al momento delle violenze. Adesso le indagini coordinate dal procuratore aggiunto Letizia Mannella e dal pubblico ministero Rosaria Stagnaro vedono coinvolto anche Leali, che alla fine di novembre era stato ricoverato d'urgenza a Bali in quanto vittima di un attacco d'ansia dopo aver partecipato a una trasmissione tv condotta da Barbara D'Urso, dopo la quale aveva ricevuto via social centinaia di messaggi minatori, offese e minacce.
Leali: Tranquillo e sereno, pronto a chiarire la mia posizione
"Sono tranquillo e sereno, sono pronto a chiarire la mia posizione", ha detto Leali al suo avvocato Sabino Di Sibio, secondo quanto apprende Fanpage.it. "Sono assolutamente convinto che i magistrati debbano fare il loro lavoro con serenità, se questo per loro significa inserirmi nel registro degli indagati va bene così. Sto continuando a svolgere e portare avanti le mie attività", ha proseguito Leali, che ha confermato che il suo rientro in Italia è previsto il 19 dicembre. "Qualora ci fosse la necessità di essere ascoltato prima del 19 dicembre potrei rientrare prima. Finisco questa settimana le mia attività lavorative – ha concluso Leali -. Continuo a fare quello che faccio da oltre 20 anni, chiaramente con tutte le problematiche relative a quello che sta accadendo in Italia".