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Indagato dopo sassaiola contro polizia: il rapper Baby Gang posta video della perquisizione in casa

Il rapper Baby Gang ha postato nella giornata di ieri, sabato 17 aprile, un video in cui si vedono gli agenti della polizia impegnati a perquisirgli casa. Il cantante, insieme al collega Neima Ezza, è stato iscritto al registro degli indagati dopo la guerriglia scoppiata nel quartiere San Siro.
A cura di Ilaria Quattrone
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Un frame del video (Fonte: Instagram)
Un frame del video (Fonte: Instagram)
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Mentre gli perquisiscono casa, lui pensa di riprendersi e postare il video sul suo canale Instagram: il rapper Baby Gang, indagato insieme al collega Neima Ezza per aver organizzato una guerriglia a Milano, ha condiviso le immagini della perquisizione in casa da parte della polizia.

Il video postato della perquisizione

Nei frame – postati nella giornata di ieri sabato 17 aprile – si vedono gli agenti impegnati con la loro attività e il giovane rapper impegnato a giocare a un videogioco, non curante di quanto sta accadendo. Baby Gang e Neima Ezza sono stati iscritti nel registro degli indagati della Procura di Milano per aver organizzato un mega assembramento nel quartiere di San Siro: nei giorni scorsi infatti centinaia di ragazzi si erano radunati per partecipare alle riprese di un video di Ezza. Oltre a non indossare la mascherina e a non rispettare il distanziamento, hanno dato vita a una guerriglia lanciando bottiglie e sassi contro la polizia intervenuta per disperderla.

Le accuse e l'iscrizione nel registro degli indagati

Dopo quel giorno erano iniziate le perquisizioni sia a casa di alcuni minorenni, presenti alla guerriglia, che a casa dei due rapper. E proprio Baby Gang ha postato le immagini come se fossero una sorta di trofeo. Ai due cantanti sono stati contestati diversi reati, dopo quanto accaduto nel quartiere, come concorso per manifestazione non preavvisata, violenza e resistenza a pubblico ufficiale aggravate. Oltre alle perquisizioni e all'iscrizione nel registro degli indagati, le forze dell'ordine stanno visionando le immagini dei social di quel giorno per poter individuare ulteriori responsabili.

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