Incontri tra Eitan e il nonno monitorati dalla Procura, poi il rapimento e la fuga in Israele
La Procura lo stava già tenendo d'occhio, grazie alla Questura di Pavia, monitorando gli incontri periodici concessi per vedere il nipotino, Eitan, unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone dello scorso maggio. Eppure Shmuel Peleg, il nonno israeliano del piccolo, è riuscito ad aggirare i controlli e bypassare la legge, vedendo il nipotino più di una volta che poi era quella concessa dal giudice quando aveva deciso per l'affidamento alla zia paterna. Il nonno, ex soldato israeliano, è riuscito in qualche modo a prendere Eitan e portarlo in Israele.
Tensione tra le famiglie, a Eitan vietato l'espatrio
Nell'approfondimento del Corriere della sera della vicenda per cui l'uomo è indagato insieme all'ex moglie di sequestro di persona aggravato emerge come lo scorso 6 agosto in aula si visse un momento di forte tensione tra i due gruppi famigliari. La nonna di Eitan, Esther Anthen Cohen, aveva accusato la zia paterna del piccolo di vergognarsi di essere ebrea. Poi, aveva chiesto al giudice di aver più tempo a disposizione per stare con il bambino. Sua figlia, invece, aveva già annunciato di volerlo portare in Israele, missione compiuta dal nonno partito con un volo privato dalla Svizzera. Eppure, stando alla difesa della famiglia israeliana, il provvedimento di affidamento alla zia paterna non sarebbe valido, perché a stabilirlo dovrebbe essere il Tribunale dei minori, mai chiamato in causa. Al contrario, il legale difensore Sara Carsaniga pensa che la nomina della zia a tutrice fosse limitata nel tempo per le incombenze di quel particolare momento. In quell'occasione, comunque, il giudice dispose l'immediata riconsegna del passaporto israeliano di Eitan da parte del nonno: al piccolo era stato vietato l'espatrio.