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Umberto e Greta, travolti e uccisi da un motoscafo sul lago di Garda

Incidente sul lago di Garda, arriva la conferma del Dna: Kassen era alla guida del motoscafo

Secondo gli ultimi test del Dna alla guida del motoscafo che la notte del 19 giugno ha travolto e ucciso Umberto Garzarella e Greta Nedrotti c’era Patrick Kassen. L’uomo si trova agli arresti domiciliari in attesa di processo. Resta ancora da capire con certezza se quella notte il turista tedesco era in stato di ubriachezza.
A cura di Giorgia Venturini
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Arriva ora anche la conferma dopo il test del Dna. Alla guida del motoscafo che la notte del 19 giugno ha travolto e ucciso Umberto Garzarella e Greta Nedrotti mentre erano sulla loro barca ferma sul lago di Garda c'era Patrick Kassen. L'uomo, uno dei due indagati, è ancora agli arresti domiciliari mentre l'amico – entrambi tedeschi – che era sulla barca con lui è a piede libero in Germania. Per gli inquirenti – secondo quanto riporta Il Giornale di Brescia – ora è certo che Patrick Kassen era alla guida del motoscafo o per lo meno ha messo le mani sui comandi come dimostra il test del Dna richiesto ed effettuati da Luciano Garofano, consulente delle famiglie delle vittime.

La dinamica dei fatti

Dal quella sera del 19 giugno gli inquirenti sono al lavoro per cercare di ricostruire passo per passo quanto accaduto. Da quanto emerso dalle indagini fino ad ora il motoscafo dei due tedeschi ha travolto il gozzo di legno dove si trovavano i due: il 37enne è morto sul colpo mentre la 25enne è stata sbalzata in acqua, riportando gravi traumi alle gambe e alla testa per poi morire per annegamento. La causa del decesso è stata confermata dalla successive autopsie svolta sui corpi dei due giovani. La Procura si sta concentrando soprattutto sulla velocità con cui andava il motoscafo dei due tedeschi: dai primi accertamenti l'imbarcazione viaggiava a una velocità tre volte superiore a quella prevista per la navigazione di notte. Non solo, per i carabinieri Kassen che si trovava alla guida era in evidente stato di ubriachezza come è apparso in un video in cui lo si vede poco prima sorseggiare dello champagne con l'amico. Particolare smentito però dall'avvocato difensore Guido Sola. Ora i due restano per omicidio colposo e omissione di soccorso.

Chiesti nove milioni di risarcimento

Nel frattempo che le indagini vanno avanti, la famiglia di Umberto Garzarella ha chiesto tramite il loro avvocato un risarcimento di nove milioni di euro. I genitori della ragazza invece non hanno ancora avanzato nessuna richiesta, potrebbero aspettare probabilmente il processo quando si costituiranno parte civile. Gli avvocati difensori hanno già fatto sapere che nove milioni sono una richiesta "particolarmente eccessiva". Spetterà al giudice decidere.

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