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Umberto e Greta, travolti e uccisi da un motoscafo sul lago di Garda

Incidente sul lago di Garda, a processo i due tedeschi accusati della morte di Greta e Umberto

Né rito abbreviato né patteggiamento: i due turisti tedeschi, accusati della morte di Greta e Umberto avvenuta sul lago di Garda, andranno direttamente al dibattimento. La prima udienza si svolgerà il 10 novembre. Christian Teismann, proprietario del motoscafo che travolse il gozzo dei ragazzi si trova a piede libero, mentre Patrick Kassen è agli arresti domiciliari.
A cura di Ilaria Quattrone
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Si svolgerà mercoledì 10 novembre la prima udienza relativa al caso dell'incidente sul Lago di Garda in cui persero la vita il 37enne Umberto Garzarella e la 25enne Greta Nedrotti. Per la loro morte sono accusati di omicidio colposo, naufragio e omissione di soccorso i due turisti tedeschi, Christian Teismann e Patrick Kassen, che quella sera erano sul motoscafo Riva che travolse l'imbarcazione in cui si trovavano i ragazzi. I due indagati andranno direttamente al dibattimento: per loro, come riporta il quotidiano "Il Giornale di Brescia", non ci sarà né abbreviato e né patteggiamento.

Uno dei due indagati si trova a piede libero

Teismann, proprietario dell'imbarcazione, al momento si trova a piede libero. L'altro indagato invece, che ha affermato di essere lui alla guida del motoscafo al momento dell'incidente, si trova agli arresti domiciliari. Secondo le indagini degli inquirenti, i due viaggiavano a una velocità quattro volte superiore ai limiti ed erano entrambi ubriachi. Il proprietario del motoscafo, all'epoca dei fatti, aveva rifiutato di sottoporsi all'alcol test mentre Kassen aveva un tasso pari a 0,29 e che – secondo gli inquirenti – potrebbe essere compatibile a uno stato di "severa intossicazione alcolica".

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La richiesta di risarcimento della famiglia di Umberto

Il 19 giugno, il giorno dell'incidente, il motoscafo distrusse il gozzo di legno sul quale si trovavano i due. Umberto morì sul colpo mentre la 25enne riportò dei gravi traumi e morì poi annegata. Probabilmente entrambe le famiglie si costituiranno parti civili. La famiglia di Umberto, nei mesi precedenti, aveva richiesto nove milioni di euro di risarcimento. Una ipotesi che, i legali degli indagati, avevano definito "particolarmente eccessiva". La famiglia di Greta invece per il momento non avanzato alcuna richiesta.

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