Incidente Lago di Garda, sulla tomba di Umberto l’incontro tra il padre e uno dei turisti tedeschi
Si sono guardati negli occhi, dopo mesi di silenzi. Da una parte c'era Christian Teismann, il turista tedesco accusato di avere travolto con il suo motoscafo Umberto e Greta, dall'altra Enzo Garzarella, il padre di Umberto. L'incontro è avvenuto domenica scorsa davanti alla tomba del ragazzo al cimitero a Salò, nel giorno in cui avrebbe compiuto 37 anni. I due hanno parlato per la prima volta dopo il 19 giugno, giorno del tragico incidente: il primo vero incontro se non si conta quello dello scorso novembre al Tribunale di Brescia quando durante la prima udienza ci furono le scuse di Patrick Kassen, altro imputato del processo: "Arrivate troppo tardi", aveva ribadito il legale della famiglia Garzarella, l'avvocato Ramondo Daldosso a Fanpage.it.
Le scuse di Teisamann davanti alla tomba di Umberto
L'invito a Teismann, imputato insieme Patrick Kassen di omicidio colposo e omissione di soccorso, di presentarsi al cimitero "per onorare la memoria di mio figlio e di Greta" era arrivato dallo stesso Enzo Garzarella in un appello lanciato al Giornale di Brescia fuori dal Palazzo di Giustizia. Sabato uno degli avvocati del turista tedesco ha scritto al difensore del padre del 37enne: i particolari sono stati decisi dai due legali. Domenica scorsa alle ore 16, Garzarella si è presentato con la compagna Paola mentre Teisamann era con uno dei più cari amici e testimone di nozze. L'imputato, come raccontato a Fanpage.it, si è presentato in maniera molto umile e ha portato delle rose bianche. Durante l'incontro – confermato anche da Fanpage.it dal legale della famiglia di Umberto – sono avvenute le scuse. L'incontro è durato circa un'ora, ma non è mai stato toccato l'argomento incidente: "Mi sono trovato davanti una persona diversa – ha spiegato Enzo Garzarello al Giornale di Brescia – da quello che mi ero immaginato e che avevo conosciuto solo dagli atteggiamenti successivi all’incidente e dalle carte del processo". Poi ha ribadito che l'incontro non ha sminuito la gravità della cosa: "Non perdono, non lo posso fare, ma gli riconosco di avere avuto il coraggio di metterci la faccia davanti alla tomba di Umberto". Dopo le scusa il manager tedesco ha anche rivelato che avrebbe dato il nome di Umberto a un suo albergo. Una promessa fatta e che "sono cose che non mi interessano. Così come i soldi che ho ricevuto dall’assicurazione non mi interessano".
Prossima udienza del processo a gennaio
Intanto il processo è entrato nel vivo: giovedì 16 dicembre al Tribunale di Brescia sono stati sentiti i primi testimoni, mentre nella prima udienza del 10 novembre era stato raggiunto un accordo di risarcimento alle due famiglie che per i famigliari di Greta si aggira attorno ai 2 milioni e mezzo di euro mentre per quelli di Umberto a un milione e 300mila euro. E ancora: altri testimoni hanno risposto alle domande in aula nella terza udienza dello scorso 21 dicembre. Le altre fissate in calendario sono il 14 gennaio, dove verranno sentite le ultime persone, per poi andare al 2 febbraio. Per tutto il processo resta parte offesa la famiglia di Umberto mentre la famiglia della ragazza, una volta raggiunto l'accordo sul risarcimento, aveva deciso di ritirare la sua costituzione a parte civile. Stessa cosa ha fatto il Comune di Salò, che dall'assicurazione del motoscafo del turista tedesco arriverà un radar che successivamente verrà affidato alla Guardia costiera per la sicurezza in mare. Confermata dal giudice l'ammissione da parte civile invece della Comunità Montana del Garda.