Incidente Lago di Garda, risarcito il Comune di Salò: in arrivo un nuovo radar per evitare altre tragedie
Si è presentato anche alla seconda udienza di giovedì 16 dicembre al Tribunale di Brescia Patrick Kassen, uno dei due turisti tedeschi a giudizio con l'accusa di aver travolto e ucciso Greta Nedrotti e Umberto Garzarella con un motoscafo senza fermare a prestare soccorso. E potrà essere in aula anche nella nuova udienza di domani 21 dicembre. Da settimana scorsa infatti il processo è entrato nel vivo: sono stati sentiti i primi test, ovvero i soccorritori e le forze dell'ordine che lo scorso 19 giugno si sono precipitati a soccorrere i due giovani usciti con la loro barca sul Lago del Garda e morti durante lo scontro. Sul banco dei testimoni sono salite le forze dell'ordine e chi per primo ha soccorso i due giovani. Altre testimonianze saranno attese anche per domani. Giovedì in aula c'era solo Kassen, attualmente agli arresti domiciliari, mentre Christian Teismann, l'altro tedesco a bordo del motoscafo, è rimasto in Germania, dove si trova a piede libero. Davanti al giudice Mauro Ernesto Macca dovranno difendersi dall'accusa di omicidio colposo, naufragio e omissione di soccorso.
Chi sono le parti civili nel processo a Brescia
Durante la seconda udienza del processo il Comune di Salò ha ritirato la costituzione di parte civile. La decisione dopo che è stato raggiunto un accordo con l'assicurazione della barca dei due tedeschi: la società tedesca ha promesso al Comune un impianto radar per monitorare il traffico nautico proprio al Comune sul Lago di Garda. "L'obiettivo è quello che si ripetano altri incidenti simili. Per questo il nuovo radar sarà destinato alla Guardia costiera per la sicurezza nautica sul lago", conferma a Fanpage.it uno dei consiglieri di maggioranza di Salò.
È stata invece accolta come parte civile dal giudice la Comunità del Garda che si era proposta con questa motivazione: "La comunità del Garda ha subito un danno diretto dal fatto così come dedotto in giudizio, quale gravissima lesione all'ordinato e sicuro sviluppo della navigazione sul Garda, che la costituenda parte civile ha assunto quale proprio compito istituzionale prioritario, prima ancora che statuario, e che conseguentemente è qualificabile quale proprio interesse giuridicamente tutelato, concretamente esercitato con modalità ed intensità tali da rendere davvero indiscutibile la sussistenza".
Come parte offesa del processo resta la famiglia di Umberto rappresentata in aula dall'avvocato Ramondo Daldosso. Durante la prima udienza dello scorso 10 novembre la famiglia della ragazza aveva deciso invece di ritirare la sua costituzione a parte civile dopo che era stata raggiunta la cifra del risarcimento: per i genitori di Greta si aggira attorno ai 2 milioni e mezzo di euro mentre per quelli di Umberto a un milione e 300mila euro.
L'incontro tra Kassen e le famiglie delle vittime
L'incontro tra i parenti della vittima e l'imputato Patrick Kassen era avvenuto durante la prima udienza del 10 novembre. Pochi minuti dopo l'udienza a Fanpage.it l'avvocato difensore Guido Sola aveva spiegato che Kassen "è costernato. Nello stesso tempo sa che si è trattato di un tragico incidente. Continueremo a difenderci per tutto il processo". Incontro confermato anche dall'avvocato Daldosso che però aveva ribadito che le "scuse erano arrivate troppo tardi". Ora non resta che attendere domani 21 dicembre per le terza udienza del processo.