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Incidente ferroviario a Milano: “Poteva essere una strage, bisogna lavorare sulla sicurezza di treni e linee”

“Quanto accaduto deve rimettere in discussione i sistemi di manutenzione di Rfi (Rete ferroviaria italiana) e dei treni, sia merci che passeggeri, che corrono sulle linee. La sicurezza è infatti data da questi due elementi: la rete e i vettori”, spiega a Fanpage.it Dario Balotta di Europa Verde ed esperto di ambienti e trasporti commentando l’incidente ferroviario avvenuto lo scorso venerdì a Milano.
A cura di Ilaria Quattrone
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Nella giornata di venerdì 13 settembre si è verificato un incidente ferroviario a Milano. Un treno di passeggeri, partito da Domodossola e diretto a Milano, si è scontrato con un container nei pressi della stazione Greco. Fortunatamente non si sono registrati né morti né feriti gravi. La Procura ha comunque aperto un fascicolo d'indagine per disastro ferroviario colposo. Al momento è a carico di ignoti. Quanto accaduto pone però l'accento su alcuni elementi: "Quanto accaduto deve rimettere in discussione i sistemi di manutenzione di Rfi (Rete ferroviaria italiana) e dei treni, sia merci che passeggeri, che corrono sulle linee. La sicurezza è infatti data da questi due elementi: la rete e i vettori", spiega a Fanpage.it Dario Balotta di Europa Verde ed esperto di ambienti e trasporti.

"Quel giorno è arrivato sulla linea ferroviaria un primo treni merci, il quale si è fermato perché aveva il semaforo rosso. Potrebbe quindi essere successo che il macchinista non si sia reso conto che il mezzo dopo l'arresto si fosse sfrenato e stesse retrocedendo. Ha così invaso il binario su cui stava arrivando un secondo treno merci. Quest'ultimo aveva già ricevuto il semaforo giallo che consente di poter avanzare sulla linea, ma con il monito che  il prossimo semaforo diventerà rosso per la presenza di un altro treno", ha proseguito Balotta.

"Al semaforo successivo però non è mai arrivato per l'invasione del treno merci della sezione del treno in arrivo e così i due treni merci si sono scontrati. L'impatto ha fatto staccare un container dal carro che è finito su un'altra linea ferroviaria proprio nel momento in cui stava sopraggiungendo un treno passeggeri partito da Domodossola. Fortunatamente era a velocità ridotta altrimenti il treno avrebbe potuto deragliare o finire su alcune palazzine sottostanti la linea".

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Anche se non vi sono stati morti o feriti gravi, l'incidente dovrebbe spingere a porsi domande e verificare la conformità di linee e mezzi: "Il rischio che si verificasse una tragedia è stato elevatissimo. Non si può rispondere con un colpo di spugna non basta l'indagine della Magistratura. È necessario svolgere un serio approfondimento per vedere cos'è successo. Emergono diversi problemi di sicurezza. Perché, per esempio, il container si è staccato? Normalmente questi sono avvitati con i carri e, solo nel caso di impatto particolarmente violenti, possono staccarsi. Prima di far partire il treno merci, sono state fatte tutte le verifiche del caso? E ancora: attualmente esistono i sistemi di controllo della marcia del treno, che bloccano il treno quando questo è in una condizione di pericolo", ha continuato il politico.

"È fondamentale porre l'accento su un'altra questione. I nodi ferroviari come Milano, Firenze, Roma e Napoli sono stati teatro di alcuni incidenti. A Firenze e Roma se ne sono verificati due e a Napoli, uno. Questi quattro nodi sono luoghi in cui si incrociano treni merci, treni pendolari e treni ad Alta Velocità. È possibile che i treni ad Alta Velocità abbiano messo sotto pressione la rete, soprattutto in quei tratti dove la linea non è più ad alta velocità. E un conto è se quel tratto è in perfette condizioni tecniche, un conto è se non lo è. È necessario rimettere in discussione i sistemi di manutenzione di Rfi e degli operatori ferroviari come Trenord. La priorità è dover tenere in efficenza la rete esistente causa di disservi e poca sicurezza che abbiamo, successivamente provvedere alla manutenzione dei nodi e infine pensare ad ampliare o potenziare le linee. Ma in primis bisogna pensare a tenere in efficenza quello che già abbiamo".

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