Inchiesta urbanistica, il gip: “Marco Cerri protagonista del Salva Milano per bloccare le indagini dei pm”

Marco Cerri avrebbe avuto un ruolo da protagonista nella stesura del testo definitivo del disegno di legge Salva Milano, il provvedimento per "bloccare" le indagini della Procura sull'urbanistica in città, ricorrendo anche a parlamentari del governo Meloni: nel corso delle indagini, sembra infatti che in un'intercettazione telefonica avvenuta il 24 ottobre, Cerri avrebbe discusso con un legale proprio del testo della legge Salva Milano, sostenendo che sarebbe arrivata direttamente dalla Camera e "cioè da Lupi".
L'architetto indagato con Giovanni Oggioni (arrestato), inoltre, sarebbe stato il collegamento tra importanti studi di architettura e gli uffici del Comune di Milano per far passare alcune pratiche edilizie violando le normative: proprio per questo sarebbe stato remunerato da alcuni dei più importanti studi di architettura cittadini.
Lo si evince dalle osservazioni del gip di Milano Mattia Fiorentini nell'ordinanza che ha portato ad una misura interdittiva della durata di un anno per il progettista e architetto, ex componente della Commissione paesaggio: per il professionista è stata quindi disposta la sospensione dall'esercizio di pubblici uffici, tra cui lo stop al suo ruolo di componente nella Commissione valutazione impatto ambientale del Ministero dell'Ambiente e il divieto temporaneo di esercitare attività professionali o imprenditoriali in privato.
Ma non solo. All'interno del provvedimento il gip mette in luce anche il legame tra Cerri e l'avvocata Ada Lucia De Cesaris, ex assessore all'Urbanistica a Milano (non indagata), che gli avrebbe fornito informazioni riservate: entrambi, secondo quanto ricostruito, sarebbero infatti stati interessati all'approvazione del Salva Milano.