Inchiesta urbanistica a Milano, i messaggi in chat per fermare l’indagine: “Serve un colloquio con Giorgia Meloni”

Serve “un colloquio riservato ma serve lei”. A parlare è l’avvocata Ada Lucia De Cesaris (non indagata ed ex assessora all’Urbanistica di Milano con Giuliano Pisapia) in una conversazione con Regina De Albertis, presidentessa di Assimprendil Ance (non indagata e perquisita ieri). Nella chat, intercettata nel corso delle indagini della Procura di Milano sulla gestione dell'urbanistica in città, l'avvocata chiamerebbe in causa direttamente la “presidente del Consiglio dei Ministri”, Giorgia Meloni.
Le indagini, coordinate dalla Procura su più filoni investigativi, tutti riconducibili ai più grandi progetti urbanistici sul territorio del Comune di Milano, avrebbero "fatto emergere l'esistenza di un sistema", composto da membri della Commissione per il Paesaggio, operatori economici, progettisti privati e soggetti interni all'amministrazione comunale milanese, il cui fine sarebbe quello di favorire il rilascio di titoli edilizi illeciti e di realizzare operazioni immobiliari altamente speculative.
Nella giornata di ieri, mercoledì 5 marzo, è arrivato il primo arresto. Si tratta dell'architetto Giovanni Oggioni, ex direttore dello Sportello unico edilizia del Comune ed ex vice presidente della Commissione paesaggio, per il quale il gip Mattia Fiorentini ha disposto i domiciliari. Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, Oggioni, accusato, tra l'altro, di corruzione, frode processuale, depistaggio e falso, avrebbe, infatti, cercato di far cadere la giunta Sala oltre ad aver voluto e dettato insieme al progettista Marco Cerri la legge Salva Milano ai loro referenti politici presenti al Governo e alla Camera dei deputati. In particolare, Cerri avrebbe discusso con un legale del testo della legge Salva Milano e avrebbe detto che sarebbe arrivato direttamente dalla Camera, "cioè da Lupi".
Cerri avrebbe quindi continuato affermando che una prima bozza gli sarebbe giunta "da quella fonte" che gli avrebbe richiesto di esprimere in merito "opinioni pareri e commenti", e che avrebbe dato lui il testo "al relatore del disegno del disegno di legge, l'onorevole Tommaso Foti", in accordo con "Guido" che, secondo gli inquirenti, sarebbe l'assessore alla Casa del Comune di Milano, Bardelli. Di una cosa è convinto Cerri, ovvero che l’interpretazione autentica sia l’unica che possa "mettere in scacco le indagini”. “Siccome quel testo l’ho scritto io, ho il terrore che questi ci mettano le mani”, si rabbuia invece un esperto avvocato, consulente di Assimprendil-Ance. Il timore? Le mosse del “solito Salvini” in merito a una “riformulazione del testo”.
Ma non è finita qui. Tra le tante persone coinvolte, c'è chi punta più in alto. È il caso di Ada Lucia De Cesaris, avvocata che cura gli interessi di importanti società del settore immobiliare ed ex assessora all’Urbanistica di Milano con Giuliano Pisapia. Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, a febbraio 2024 la legale avrebbe dialogato in chat con Regina De Albertis, presidente di Assimprendil Ance, sottolineando la necessità di fare “un colloquio riservato ma serve lei”, riferendosi alla “presidente del Consiglio dei Ministri”. Il motivo dell'incontro, secondo i magistrati coinvolti nelle indagini, sarebbe in riferimento "alle iniziative a loro sgradite di alcuni dirigenti del Comune di modifiche del PGT e del RE e, in ultima analisi, e per fermare l'indagine".