Inchiesta Ultras, Zanetti: “Ferdico e Beretta mi chiesero di intercedere con l’Inter, misi al corrente la società”
Javier Zanetti, ex calciatore e ora vice presidente dell'Inter, il 10 ottobre scorso – quando è stato ascoltato come testimone dai magistrati della Procura di Milano nell'ambito delle indagini sulle tifoserie dell'Inter e del Milan – non avrebbe negato che Andrea Beretta e Marco Ferdico, ex capi della Curva Nord, si sarebbero presentati da lui perché gli avrebbero chiesto di "intercedere con la società per ottenere un numero di duecento biglietti in più per la finale di Champions League, che si sarebbe disputata a Instanbul".
Zanetti, come riportato dall'agenzia di stampa Ansa che ha potuto leggere il verbale che è tra gli atti depositati nell'ambito del processo con rito immediato disposto per il prossimo 20 febbraio, avrebbe affermato che sarebbe stato chiamato anche da Maurino Nepi e un "tale Pongo", che sarebbe Simone De Piano. Tutti avrebbero voluto da lui "qualche video di saluti" o invitarlo "a incitare la squadra".
Relativamente all'incontro con Beretta e Ferdico, avrebbe spiegato di essere stato raggiunto a Sedriano (dove gioca il figlio a calcio" per chiedergli di "intercedere" con il club: "Nell'occasione loro mi avevano anticipato che, il giorno della finale di coppia Italia, ovvero qualche giorno dopo, avrebbero sostenuto uno sciopero del tifo e dei cori per quindici minuti, cosa che poi, effettivamente si è verificata".
L'incontro sarebbe durato "circa dieci minuti" e si sarebbe chiuso "informando loro che avrei parlato con chi di dovere". Per lui infatti la vicenda "era finita, nel momento in cui" aveva "avvisato" il security manager dell'Inter Gianluca Cameruccio, il suo vice Claudio Sala e il diretto addetto ai rapporti con la tifoseria Massimiliano Silva: "Mi rispondono che lo sapevano già e che ci avrebbero pensato loro, preciso io in quella circostanza ho solo riportato la richiesta che mi era stata avanzata da Beretta e Ferdico, senza aggiungere altro".
Zanetti avrebbe inoltre spiegato di aver avuto "rapporti solo di conoscenza con alcuni esponenti della tifoseria" poiché "essendo da trent'anni all'interno della società, per forza di cose conosco qualcuno degli ultras e questo qualcuno mi ha contattato". Ha inoltre sottolineato che "a questi tipi di persone ho sempre precisato di non mettermi in difficoltà". Ha inoltre assicurato di aver "messo al corrente la società di questo incontro con i due ultras" e che non si sarebbe mai permesso "di andare contro" il club "per accontentare le richieste della curva".
Durante l'incontro con i magistrati, Zanetti avrebbe spiegato di aver incontrato Antonio Bellocco, altro esponente della tifoseria vicino a una potente famiglia della ‘ndrangheta ucciso lo scorso settembre, "una sola volta": "Erano più o meno le tre del pomeriggio, quando la gente era andata via (…) e Bellocco era fuori, aspettava in macchina. Beretta mi dice ‘ti vogliamo presentare una persona". Avrebbe poi aggiunto "che era appena uscito dal carcere. Mi trovavo in una situazione scomoda, però acconsento, sapendo che lo avrei soltanto salutato e poi sarei andato via".