Inchiesta ultrà, Zanetti: “Mai avvisato delle indagini, accennai questione biglietti alla base dirigenza”
Nella giornata di oggi, giovedì 10 ottobre, è stato interrogato il vicepresidente ed ex capitano dell'Inter Javier Zanetti nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Milano sulle curve che ha portato all'arresto di diversi capi ultrà di Inter e Milan. Zanetti ha riposto per circa un'ora alle domande dei poliziotti della Squadra mobile. L'ex capitano non è indagato: è stato ascoltato come testimone.
Agli inquirenti ha spiegato che il capo ultrà Marco Ferdico gli avrebbe accennato la questione "biglietti" per la finale di Champions del 2023: "Io ne parlai con la base della dirigenza", ma non con Giuseppe Marotta, presidente dell'Inter. Ha inoltre specificato di non aver subito né pressioni né minacce né intimidazioni da parte dei capi della curva. Ha affermato di aver parlato con loro in un clima "tranquillo".
Ha inoltre voluto precisa che nessuno di loro avrebbe fatto "mai nulla di male" nei confronti del club. Dalle intercettazioni, è emerso inoltre che proprio Zanetti avrebbe avvisato Ferdico di un monitoraggio da parte della polizia sulla curva. Relativamente a questo elemento, ha sottolineato di non aver mai detto nulla di simile a nessun capo ultrà.
L'audizione di Zanetti, arriva dopo quella dell'allenatore dell'Inter Simone Inzaghi (anche lui non indagato). Il mister ha ammesso di aver parlato al telefono con il portavoce di Ferdico e di aver avuto alcuni "rapporti di interlocuzione" con i capi curva: ha sottolineato di aver avuto interazioni che rientrava nei rapporti tra curva e squadra per non perdere l'appoggio dei tifosi. Anche lui ha affermato di non aver mai manifestato alcun timore e di non essersi mai sentito minacciato.