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Arresti tra ultras di Milan e Inter

Inchiesta ultrà, sentito anche Zanetti: “Bellocco mi era stato presentato da Beretta come un semplice tifoso”

Dopo il mister Simone Inzaghi, anche il vicepresidente dell’Inter Javier Zanetti è stato sentito come persona informata sui fatti nell’ambito della maxi inchiesta della Procura di Milano Doppia Curva. “Sono da trent’anni nell’Inter, li ho conosciuti un po’ tutti. Per me sono sempre stati ragazzi della curva, solo tifosi”
A cura di Francesca Del Boca
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"Antonio Bellocco? L'ho conosciuto, me l'hanno presentato come semplice tifoso". Dopo il mister Simone Inzaghi, anche il vicepresidente dell'Inter Javier Zanetti è stato sentito come persona informata sui fatti nell'ambito della maxi inchiesta della Procura di Milano Doppia Curva, che ha portato allo scoperto il "sistema criminale" che governava il tifo organizzato di Inter e Milan.

Nei locali della Questura, il dirigente sportivo ha così messo in chiaro di non aver mai subito pressioni né condizionamenti. E di non essere a conoscenza delle dinamiche malavitose e dei metodi mafiosi utilizzati dai vertici degli ultrà nerazzurri. "Sono da trent’anni nell’Inter, li ho conosciuti un po’ tutti. Per me sono sempre stati Marco, Andrea, Mauro. Ragazzi della curva, solo tifosi", ha detto, riferendosi a Ferdico, Beretta, Nepi (tutti arrestati con l'accusa di associazione a delinquere con l'aggravante del metodo mafioso).

Tra loro c'era anche Antonio Bellocco. "Me l’ha presentato un anno fa Andrea, dicendomi che era un ragazzo nuovo della curva". Bellocco, in realtà, è il giovane rampollo della potente famiglia di ‘ndrangheta di Rosarno in Calabria, già condannato a 9 anni per mafia e emigrato al Nord (con l'aiuto degli stessi Ferdico e Beretta) per mettere le mani sugli interessi economici del Meazza tra merchandising, biglietti e parcheggi. Verrà ucciso nella mattinata del 4 settembre dallo stesso Beretta, al termine di quello che sembra essere un regolamento di conti per la gestione degli affari interni alla curva.

Zanetti, davanti agli inquirenti, ha negato inoltre di avvisato Ferdico di un monitoraggio della polizia sulla Curva Nord, come intercettato in una telefonata tra il capo ultrà l'ex calciatore nerazzurro Marco Materazzi. "Non è vero". Lo stesso Ferdico, stando alle parole del vicepresidente, "mi accennò la questione" biglietti per la finale di Champions del 2023, per cui i tifosi avevano minacciato uno sciopero del tifo, e "io ne parlai con la base della dirigenza". L'ex capitano interista ha assicurato di non aver subito mai pressioni, minacce, intimidazioni e che parlava con i capi della curva, sì, ma sempre all'interno di un clima "tranquillo". 

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