Inchiesta ultrà, scoperto l’arsenale della Curva Nord dell’Inter: sequestrati pistole, kalashnikov e bombe a mano
Un vero e proprio deposito di armi, che si reputa possa essere l'arsenale della Curva nord interista, è stato scoperto dagli agenti di polizia in un capannone di Cambiago (Milano). A seguito delle indagini su Cristian Ferrario, ultrà legato ad Andrea Beretta, capo ultrà nerazzurro in carcere dallo scorso settembre per l'omicidio di Antonio Bellocco, sono stati trovati e sequestrati pistole, kalashnikov, bombe a mano e molti proiettili. Ferrario è stato arrestato in flagranza di reato per detenzione di armi da guerra e portato a San Vittore su disposizione del pm di turno Luca Poniz.
Andrea Beretta è invece attualmente recluso in un luogo ignoto, dopo aver accettato di collaborare con la giustizia e partecipare al programma di protezione che lo tuteli da possibili ritorsioni del clan mafioso Bellocco. Antonio "U Nanu" Bellocco, da tempo infiltrato nel direttivo del tifo organizzato nerazzurro, era infatti l'erede di una nota famiglia della ‘ndrangheta di Rosarno. "La tua infamità non appartiene alla nostra mentalità", è stato l'enorme striscione appeso dagli esponenti della Nord all'indomani della diffusione della notizia.
Beretta, nel frattempo, sarebbe pronto a raccontare ai magistrati oltre 30 anni di affari criminali, quel sistema scoperchiato di recente dalla maxi inchiesta della Dda di Milano sul mondo delle curve di Inter e Milan a San Siro. E che si prospetta essere ancora più profondo e articolato, con un saldo intreccio tra malavita e criminalità organizzata.