Inchiesta ultrà, respinto il ricorso di Christian Rosiello: l’ex bodyguard di Fedez resta in carcere
![Christian Rosiello (a sinistra) e Fedez (a destra)](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/29/2024/10/rosiello-fedez-1200x675.jpg)
Il Tribunale del Riesame di Milano ha confermato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere per Christian Rosiello, conosciuto anche per essere stato il bodyguard del rapper Fedez, e Riccardo Bonissi, I due ultrà del Milan erano stati arrestati lo scorso 30 settembre insieme ad altre 17 persone nell'inchiesta sulle curve di San Siro, sui presunti traffici illeciti e sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta negli affari delle tifoserie organizzate. Nei giorni scorsi, era stato confermato il carcere anche per l'ultrà interista Mauro Nepi e i domiciliari per Gherardo Zaccagni, gestore dei parcheggi esterni dello stadio.
Le accuse nei confronti di Christian Rosiello e Riccardo Bonissi
Stando a quanto ricostruito dalle indagini condotte dalla polizia e dalla guardia di finanza e coordinate dai pm Paolo Storari e Sara Ombra, Rosiello è accusato di estorsione sulla vendita di birre in curva e di associazione per delinquere. Il 41enne, considerato uno degli uomini più vicini al capo ultrà milanista Luca Lucci (anche lui in carcere), avrebbe preso parte anche a una serie di aggressioni come quella avvenuta nella notte tra il 21 e il 22 aprile scorso ai danni di Cristiano Iovino in zona Portello a Milano.
Pestaggio a cui avrebbe partecipato anche Fedez, indagato in un'inchiesta autonoma su questo fatto, ma non iscritto nell'inchiesta sulle curve, e il 35enne Bonissi.
Respinti i ricorsi anche di Mauro Nepi e Gherardo Zaccagni
Alcuni giorni fa, il Tribunale del Riesame ha respinto i ricorsi presentati anche da Mauro Nepi e Gherardo Zaccagni. Stando a quanto emerso nel corso delle indagini, il primo, ultrà e lanciacori interista, avrebbe preso parte a scontri con tifoserie avversarie e anche forze dell'ordine, oltre ad aver gestito "l'attività di bagarinaggio" e in questo modo favorito "gli ingressi illegali all'interno dello stadio in occasione delle partite".
Zaccagni, invece, è il gestore di alcuni dei parcheggi piazzati all'esterno del ‘Meazza'. Il 53enne è accusato di fabbricazione di documenti falsi e accesso abusivo a sistema informatico e finito ai domiciliari. Secondo i pm, avrebbe versato circa 4mila euro al mese "per circa due anni" ai capi ultrà interisti Vittorio Boiocchi, ucciso nel 2022, e Andrea Beretta, in carcere per l'omicidio di Antonio Bellocco.